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A cura di Francesco Salerno

La vittoria del Matera Grumentum nel campionato di Eccellenza 2021-22 ha riportato i tifosi materani indietro di ventidue anni, alla stagione 1999-00, quando il Materasassi dopo un breve periodo nel limbo del massimo campionato regionale riportò la Città calcisticamente fuori dai confini lucani. Ricostruiamo quei momenti con un breve excursus e alcune dichiarazioni rilasciate per l'occasione a Materacalciostory da due protagonisti dell'epoca come l'allora presidente Ripoli e il bomber Caserta.

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  La rosa completa del 1999-00. In piedi: Spagnuoli (medico), X, Severini, Ripoli (presidente), D'Aria, Notariale (allenatore), Cascione, Guanti (dirigente), Di Bari, Gioia, Delle Foglie, Cometa, Albano, Castelletti, Motta, Tragni, Gialdino. A terra: Giordano, Ambruosi (prep. atletico), Loperfido (massaggiatore), Biondino, Menzella, Digno, Sabatelli, Caserta, Mastrolonardo, Andrulli, Volpe, Cuscito, Colucci (magazziniere).

L'esclusione dal campionato di serie C2 1997-98 per inadempienze economiche, avvenuta non senza polemiche e successivi lunghi strascichi legali, mise fine alla parabola della Polisportiva Matera, club che aveva scritto pagine importanti di storia biancazzurra negli anni novanta. L'anonimato però durò poco perché una nuova realtà faceva capolino sul panorama locale: l'A.S. Materasassi nato dalla fusione tra Atletico Matera e Scanzano.

Il club del presidente Ripoli riuscì subito a centrare un trofeo, la Coppa Italia di Eccellenza, ma nella prima stagione pagò un inizio incerto e una fatale partita primaverile col Rionero chiudendo il campionato al terzo posto sotto la guida di una bandiera come Nicola Peragine, uno dei materani che disputò la serie B in maglia biancazzurra.

Il secondo anno però con una rosa notevolmente rinforzata da tanti giocatori provenienti dalla Puglia e Sergio Notariale alla guida tecnica, si centrò il bersaglio grosso con un cammino quasi perfetto interrotto solo da alcuni ininfluenti incidenti di percorso nel mese di dicembre. Come nel 2021-22, anche in quella occasione gli spumanti furono stappati nei primi giorni di aprile ma la promozione era stata già ipotecata qualche settimana prima con il successo interno sul Francavilla secondo della classe.

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La maglia 1999-00 con le firme dei calciatori  

Un vero squadrone quello allestito da Ripoli con alcuni elementi confermati anche per la successiva stagione in serie D come Albano, Andrulli, Castelletti, Digno, Gioia, Volpe ma anche un ex della Polisportiva Matera dei tempi della C2 come Leo. I soli sedici gol subiti dal portiere Castelletti sono ancora oggi un record che nemmeno la corazzata Matera Grumentum è riuscito a battere.

Grazie alla creatura di Petraglia il calcio a Matera è rinato con un percorso analogo a quello dell'epoca e proiettandosi nell'avvincente serie D che però oggi, a differenza dei primi anni duemila quando esistevano C1 e C2, rappresenta il quarto livello del calcio italiano. Insomma, post fata resurgo, dopo ogni caduta il Matera si rialza e torna a far gioire una Città sempre legata al suo club anche nei momenti difficili e nelle categorie meno consone al nome di Matera, si pensi al sostegno che aveva proprio il Materasassi in Eccellenza o in tempi più recenti all'incredibile seguito in Terza Categoria dopo l'esclusione dal professionismo del 2011 e in seconda Seconda Categoria dopo il fallimento del 2019.

 

Abbiamo ascoltato la voce dell'ex presidente Ripoli, ricordato per aver riportato il Matera in serie D nel 2000 ma anche per l'apprezzatissimo recupero della denominazione societaria “Football Club” e, in collaborazione con il compianto Mimmo De Lucia, per la co-intitolazione dello stadio «XXI Settembre» a Franco Salerno.

La storia si ripete: a una dolorosa esclusione dal professionismo fa seguito la ripartenza con la vittoria dell'Eccellenza. Da tifoso ed ex presidente come ha vissuto questa stagione sportiva?

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  Il presidente Ripoli e la squadra premiati dal sindaco di Matera Minieri

Le sensazioni sono le stesse, tra l'altro proprio in questi stessi giorni, i primi di aprile del 2000, arrivò l'ufficialità della nostra promozione nel campionato di serie D e ovviamente per me vedere il Matera Grumentum festeggiare è stato un momento emozionante. Anche quando sulla carta si è i favoriti vincere sul campo non è mai facile e per questo bisogna apprezzare il lavoro svolto da questa squadra e da Petraglia il cui progetto mi sembra estremamente serio e articolato. Noi attrezzammo una squadra per salire già il primo anno invece arrivammo terzi dopo Ferrandina e Rionero. Il secondo anno però con ulteriori rinforzi non fallimmo l'obiettivo e facemmo una cavalcata trionfale.

Il Materasassi venne subito supportato dalla tifoseria o all'inizio c'era scetticismo?

Venimmo subito seguiti dai gruppi organizzati allora esistenti, i Pessimi Elementi e i Viking, anche se parecchi tifosi ci seguivano addirittura dai tempi della Prima Categoria quando ci chiamavamo ancora Atletico Matera. Comunque il pubblico materano in generale è un pubblico competente nel senso che non esercita grandi pressioni ma vuole divertirsi.

In questo senso il cambio di denominazione e logo all'orizzonte contribuirà a una ulteriore svolta per il club?

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La tifoseria biancazzurra posizionata in curva nord, nella partita dei festeggiamenti promozione che curiosamente fu contro il Villa d'Agri  

Assolutamente sì. I tifosi sono molto legati alle tradizioni e il nome Matera non ha bisogno di compagnia. Io stesso unii in un primo momento il nome della Città a quello dei Sassi ma dopo mi resi conto della necessità di recuperare la denominazione in uso ai tempi di Franco Salerno e pensai che il momento più idoneo per farlo fosse il 2002 quando allestimmo una squadra per vincere il campionato di serie D e tornare nel professionismo.

Cosa si aspetta dal futuro calcistico di Matera?

Petraglia non ha bisogno di consigli e a proposito lo ringrazio per avermi invitato domenica alla partita anche se ho dovuto rinunciare per impegni personali precedentemente assunti. Ho ascoltato comunque le sue parole e condivido completamente la linea del progetto sostenibile e futuribile, secondo me è quella più saggia. Ci sono due modi per affrontare il campionato di serie D: facendo largo uso di giocatori esperti ma onerosi oppure facendo un giusto mix tra esperti e giovani un po' come avevamo fatto i primi anni del Materasassi facendo sempre buoni campionati. Nel 2002 avemmo l'opportunità di fare la squadra più forte del nostro girone ma non centrammo l'obiettivo della promozione perché a volte non basta essere più bravi e nel calcio intervengono anche altri fattori. Sta di fatto che pagammo lo scotto nelle stagioni successive sia a livello societario che di conseguenza tecnico.

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  Speciale di due pagine della Gazzetta del Mezzogiorno sui protagonisti della stagione

Quello che non deve assolutamente succedere è che Petraglia sia lasciato solo come accaduto a tutti i suoi predecessori, me compreso. La Città deve capire che una persona sola non può farsi carico di un campionato come la serie D, io la mia proposta l'avevo già fatta per salvare la serie C invocando l'intervento delle associazioni di categoria ma poi non se ne fece nulla per la situazione compromessa del Matera Calcio. Stavolta però il quadro generale è ottimale, si parte da zero a zero, l'invito può essere raccolto.

 

Uno dei maggiori protagonisti sul campo fu il prolifico attaccante Caserta capocannoniere con ventiquattro reti in altrettante partite. Abbiamo contattato anche lui per rivivere quelle giornate di ventidue anni fa.

La stagione del Matera Grumentum ha fatto rivivere anche a te le emozioni del 1999-2000?

Anche se il calcio dei senior lo seguo poco perché mi occupo della mia scuola calcio giovanile mi tengo informato e aggiornato su tutte le mie ex squadre ma in questa stagione in modo particolare sul Matera perché conosco e stimo molto l'allenatore Finamore. Non avevo dubbi che il campionato si sarebbe concluso con la vittoria sia per il valore della squadra che per la guida tecnica di assoluto spessore professionale e umano che è una vera garanzia.

Il campionato vinto dal Materasassi fu un successo senza difficoltà o foste voi a far sembrare tutto facile?

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  Una formazione del Materasassi edizione 1999-00. Il capocannoniere Caserta è il secondo in basso da destra

In realtà quella squadra era già pronta per disputare la serie D dal punto di vista dell'organico. Dopo una partenza brillante nel mese di dicembre perdemmo a Venosa, pareggiammo in casa con il Rionero e fummo eliminati dalla Coppa Italia ma non facemmo una piega e nella partita seguente contro il Lagonegro che era una delle nostre dirette concorrenti dominammo e vincemmo tre a zero e da quel momento in poi non ci fermammo più.

Come mai dopo una stagione così e con il titolo di capocannoniere non sei rimasto a Matera?

Prima di venire a Matera avevo disputato l'Eccellenza pugliese con il Noicattaro e il Castellaneta, mi spostai nella Città dei Sassi perché fortemente voluto dal presidente Ripoli. Accettai allettato di giocare in una piazza importante e consigliatami anche da un mio parente, Roberto De Bellis, che aveva giocato come portiere del Matera nel campionato precedente. Avrei dovuto rimanere due anni secondo gli accordi iniziali ma dopo la vittoria dell'Eccellenza la società cambiò la sua linea. Il calcio è fatto così, riserva sorprese belle e a volte meno belle.

Cosa ti aspetti dal futuro calcistico per Matera?

A Matera in realtà sta stretta anche la serie D ma bisogna riconoscere che oggigiorno questo è un campionato per certi versi più difficile della serie C se si vuole stare ai vertici. I valori tecnici di molti club non hanno nulla da invidiare ai professionisti e di conseguenza anche a livello economico si richiedono sforzi importanti. Mi auguro che la società si attrezzi bene per affrontare questa categoria come la Città di Matera e i suoi tifosi meritano.