Qualcuno dice che nel calcio moderno non esistono più le "bandiere" e che i giocatori-simbolo di un club e di una intera tifoseria sono solo retaggi del passato, un'epoca di cui oggi resta al massimo qualche rara eccezione. Alberto Marsico è una di queste.
Una serie di circostanze sfortunate gli ha negato la soddisfazione di giocare in campionati professionistici con la maglia del Matera ma sei anni di battaglie in Serie D non si dimenticano, soprattutto se conditi da centotrentaquattro presenze, ventinove reti e tante giocate che hanno riportato nelle menti dei tifosi biancazzurri trequartisti d'altri tempi. Numeri importanti, specie se si considera il peso portato sulle spalle di giocare nella propria città e per la squadra del cuore.
Marsico fece il suo esordio nel Matera a soli diciassette anni ma il ragazzo già conosceva bene lo stadio, soprattutto il settore della gradinata, essendo un accanito tifoso della squadra della sua città (un deja-vu simile a quello di Franco Mancini). Lo gettò nella mischia nel 2001-02, a diciassette anni, l'allenatore Chiappini che vide in lui delle potenzialità che sarebbero esplose negli anni seguenti. Il passaggio dal campetto di San Giacomo all'erba del "XXI Settembre-Franco Salerno" fu quindi molto rapido e già nel 2002-03 si ritrovò a trascinare una squadra di giocatori molto più esperti sino alle gare di play-off. Nell'ultima partita degli spareggi promozione contro il Manduria, Alberto si inventò una pennellata che decise l'incontro assieme alle reti di Marco Neroni e Andres Garrone; una vittoria di Pirro, vanificata da un fumogeno piovuto su un avversario e dalla sconfitta nella gara precedente a Rutigliano.
La stagione seguente non fu più fortunata: a vent'anni Alberto era già un leader e contribuì a evitare la retrocessione diretta ma nulla potè quando nella gara di andata dei play-out rimediò un cartellino giallo che ne determinò la squalifica nel match decisivo. Al "Pastena" di Battipaglia era nel settore ospiti tra gli Ultras e accanto al Presidente Ripoli; la retrocessione nei minuti di recupero fu una beffa atroce, la situazione tecnica e societaria del Matera precipitò e Marsico fu costretto a lasciare a malincuore la sua squadra.
Dopo due stagioni professionistiche in C2 a Lamezia, la prima molto positiva e la seconda condita purtroppo da numerosi infortuni, tornò in biancazzurro nel 2006 guidando il Matera a tre importanti salvezze senza patemi. Nel 2009-10 la sua mancata conferma provocherà forti malumori tra i tifosi.
Sicuramente è un giocatore che ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto. La convocazione nella nazionale Under 20 di Serie C e le otto presenze con la medesima rappresentativa ne sono la testimonianza. I guai muscolari però, sono stati una zavorra notevole, così come l'aver giocato nel Matera in periodi conditi da difficoltà societarie e discutibili scelte tecniche.
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