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Intervista a cura di Nicola Salerno

angelo coretti 1Angelo Coretti, portiere materano classe 1982, ha difeso i pali della porta biancazzurra dal 2004 al 2006 in serie D. In carriera ha indossato anche le maglie di Magna Grecia Bernalda (sempre in serie D), Castellaneta, Rionero, Massafra, Pisticci, Policoro, Altamura ed oggi gioca nel campionato di Promozione lucana nel Tursi insieme agli altri ex biancazzurri Chisena, Selvaggi e Tritto.

Quali sono le sensazioni che un giovane portiere come te ha provato nel difendere i colori della prima squadra della sua città?

E' stata per me la realizzazione di un sogno che avevo già da quando ero bambino. Qualche anno prima avevo perso mio padre, un accanito tifoso del Matera anche lui, ed avevo da sempre questo desiderio di giocare nella squadra della mia città. Sin da piccolo andavo a vedere tutte le partite, ricordo che già nell'anno in cui andammo in C1 andavo sempre allo stadio e seguivo le gesta dei portieri di quegli anni. Per me, al di là della categoria raggiunta, è stata la più grande soddisfazione a livello calcistico poter coronare il mio sogno. La passione che ho coltivato fin da piccolo è poi rimasta sempre, anche dopo aver lasciato il Matera il primo risultato che chiedevo la domenica era cosa avesse fatto il Matera, ed oggi resto sempre tifosissimo dei biancazzurri. Gli anni in cui ho giocato erano un'altra epoca, prendevamo il minimo ed i tifosi che ci seguirono in quei due anni travagliati erano proprio i fedelissimi. Iniziai nel campionato 2004-05 con la presidenza Bellomo, poi lasciai per qualche mese e tornai a dicembre quando la società fu presa da Benedetto e la squadra completamente rivoluzionata: quell'anno ci salvammo ai play-out contro la Caivanese. Anche l'anno successivo terminò con una salvezza ai play-out, stavolta contro il Terzigno.

angelo coretti 2Prima di passare al Matera hai giocato anche da avversario quando militavi nel Bernalda. Com'è stato affrontare il Matera da avversario?

Quella doppia sfida terminò 0-0 sia a Matera che a Bernalda, all'andata disputai un'ottima prova ma mi è rimasta impressa soprattutto la gara di ritorno giocata a Bernalda. Noi eravamo ormai spacciati mentre il Matera aveva bisogno di punti per evitare i play-out. Sentivo le grida dei tifosi materani che mi urlavano di far segnare il Matera, ed ammetto che è stata l'unica volta in cui in cuor mio ho sperato che mi segnassero ma il Matera non fece nemmeno un tiro in porta, quel giorno non feci nemmeno una parata e purtroppo non potevo buttarla dentro io. Il Matera andò così ai play-out e ricordo che andai anch'io in trasferta per il match di ritorno a Battipaglia, dove ci fu la beffa del gol vittoria dei padroni di casa a tempo praticamente scaduto.

Hai giocato in diverse squadre di Puglia e Basilicata fino ad arrivare al Tursi, quali sono state le tue esperienze più importanti?

Ho bei ricordi ovunque ma sicuramente due esperienze importanti sono state a Pisticci e Altamura. A Pisticci abbiamo vinto due campionati, è un centro abituato a vedere bel calcio con una buona tradizione calcistica, si pensi ad esempio agli anni di De Canio e Pavese. Anche il pubblico segue con passione, quindi per me sono stati due anni molto belli. Anche ad Altamura ho vissuto una bellissima esperienza, a livello calcistico è una piazza importante e calorosa nel panorama pugliese, mi sono trovato benissimo malgrado la rivalità con Matera. Quest'anno sono a Tursi insieme a Tonio Chisena, Luca Selvaggi e Andrea Tritto, altri ex del Matera (con Andrea abbiamo anche giocato insieme nel mio secondo anno materano), giochiamo in Promozione lucana e ci divertiamo.

Come hai già detto, del Matera sei anche un grande tifoso. Cosa provi nel vedere la squadra così in alto e quali sono le tue impressioni per il prosieguo di questo campionato?

In casa ho visto tutte le partite e devo dire che non ho mai visto una squadra con questa mole di gioco, con queste potenzialità, a tratti è impressionante ed allo stadio la gente si diverte davvero per come gioca il Matera. E' un vero peccato per alcuni punti persi per strada ma il campionato è molto lungo ed i punti in palio ancora tanti. Il gioco è molto propositivo e dispendioso quindi gli infortuni sono prevedibili, credo che se a gennaio saremo a ridosso delle prime e con qualche rincalzo per consentire di rifiatare, ce la potremo giocare fino alla fine. Siamo una grande squadra, anche le altre avversarie ci temono, ed ho massima fiducia, ne vedremo ancora delle belle!