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Nella hall of fame di materacalciostory abbiamo voluto raccontare una storia del tifo organizzato materano dalle sue origini ad oggi. In questo articolo di Francesco Salerno, che si è anche avvalso delle testimonianze dirette di vari esponenti della tifoseria nelle diverse epoche, arricchito con numerose foto provenienti dall'archivio storico di Sandro Veglia, c'è il nostro omaggio al tifo biancazzurro.

 

  ASD 5996
  La curva sud oggi: campionato 2016-17, gara Matera-Foggia.

INDICE

 

 

1) 1978-79: LE ORIGINI DEL TIFO NELL’ANNO DELLA SCALATA ALLA SERIE B

74-75 tessera fedelissimi  
Tessera club Fedelissimi 1974-75: si ringrazia Costantino Dilillo  

Il tifo organizzato a Matera nasce sul finire degli anni Settanta quando gruppi di tifosi che fino a quel momento avevano seguito il Matera con bandiere e vessilli rudimentali e senza sigle ufficiali, iniziarono a identificarsi con dei precisi nomi e a supportare la squadra biancazzurra con maggiore costanza e organizzazione. Tuttavia già negli anni precedenti vi sono tracce di organizzazioni di tifosi come testimonia la tessera di un "Club Fedelissimi" risalente al campionato 1974-75 che mostriamo qui di fianco.

All'inizio del 1978-79, stagione che portò il Matera alla vittoria del campionato di serie C1 e alla promozione in serie B, nel vecchio settore “distinti” ancora in tubi Innocenti, nacque il gruppo ULTRAS progenitore di tutti i successivi gruppi nati nella Città dei Sassi e primo esempio di tifo organizzato della Basilicata; striscione per metà bianco e metà azzurro e battesimo l'8 ottobre 1978 nella gara Matera-Benevento valida per la seconda giornata del campionato di serie C1 1978-79.

  78-79 LUCCHESE-MATERA
  Giugno 1979: tifosi materani nella trasferta di Lucca. Si notano il primo striscione degli Ultras e una parte dello striscione Prima Linea sulla destra.

Nella stessa annata, sull’onda dell’entusiasmo per le performances della squadra e per l’ammirazione verso il movimento del tifo ultras in Italia, nacquero altre realtà che però non ebbero lunga vita: le BRIGATE BIANCAZZURRE fondate da ragazzi dei quartieri «Villa Longo» e «Piccianello», PRIMA LINEA composto sul finire del campionato da studenti universitari e infine i COMMANDOS TIGRE, nati all'inizio del successivo campionato di serie B da ragazzi di piazza Matteotti e dintorni. Di lì a poco videro la luce anche i FEDELISSIMI.

Di quella prima e pioneristica esperienza di tifo organizzato si ricordano trasferte memorabili a Barletta, Benevento, Latina, Salerno, Cava de' Tirreni, Bari e infine il trionfo di Lucca (4 a 0 alla Lucchese) che vide la squadra del presidente Franco Salerno e del mister Dibenedetto ottenere la promozione in serie B con circa cinquemila materani al seguito.

 

2) 1979-80: IL BATTESIMO DEL FUOCO E LA CRESCITA DEL MOVIMENTO

Nella stagione successiva, in serie B, il tifo cominciò ad affinarsi anche se a livello estetico il materiale coreografico preparato dai ragazzi era ancora abbastanza primitivo e le modalità di supporto ancora piuttosto folkloristiche.

 

1979-80 matera-taranto stadio

79-80 MATERA-BARI

79-80 MATERA-MONZA

1979-80 matera-palermo gradinata

  1979-80: nell'ordine una panoramica di curva e gradinata nel derby contro il Taranto, poi lo striscione Prima Linea in curva nord nel derby contro il Bari, e gli Ultras Matera in gradinata.

Il materiale principale delle stagioni 1978-79 e 1979-80 era costituito dal grande striscione degli Ultras Matera, che a partire dall'esordio in serie B ne confezionarono uno nuovo con scritta bianca su sfondo azzurro e una stella nel mezzo, e dallo striscione delle Brigate con un teschio grossolanamente disegnato al centro. Poi c’era lo striscione Prima Linea, anch'esso con il teschio al centro ma di fattura decisamente migliore e infine il materiale dei Fedelissimi che era costituito da un lungo “due aste” con i caratteri bianchi su sfondo azzurro.

Oltre a questo c’era una grande quantità di bandiere di tutte le dimensioni che aumentavano partita dopo partita. Ovviamente era tutto materiale fatto in casa con i pochi mezzi a disposizione e scarse risorse economiche, un vero esempio di genuinità e di “do it yourself” tipico dell’epoca. A tal proposito è bene ricordare anche le fumogenate fatte con gli estintori, usanza che comunque rimase in voga per buona parte degli anni Ottanta.

Curiosamente, a proposito dei Fedelissimi, si ricorda come molti anni dopo il loro scioglimento, ricomparve in tribuna laterale uno striscione con la scritta FEDELISSIMI LATERALE ’79 e il disegno di una pantera. Rimase in quel punto dello stadio fino a metà degli anni Duemila, probabilmente fu esposto solo per dare un impatto visivo migliore allo stadio o per scelta di qualche componente nostalgico dato che il gruppo non era più attivo da oltre vent’anni.

Con la gradinata completamente ricostruita e ampliata e le nuove curve, cambiarono anche le postazioni: gli Ultras Matera e le Brigate Biancazzurre si posizionarono in gradinata mentre Prima Linea e Commandos Tigre si spostarono in curva nord. Della serie B è bene ricordare un’amicizia nata con gli UCN del Bari che vennero in Basilicata in gran numero in occasione della partita tra Matera e Lecce per attaccare i loro rivali salentini. Il rapporto con i baresi comunque, anche per via dei pochi incontri in campionato, durò solo un paio di stagioni e di quell’amicizia rimangono solo pochi sbiaditi ricordi, tra cui alcune spedizioni congiunte per impossessarsi degli estintori.

Così come la prima amicizia, anche la prima rivalità nacque in B: alla prima giornata di campionato, disputata tra le mura amiche, prima e durante lo svolgimento della partita si verificarono diversi incidenti con i tifosi del Taranto. Ai tifosi ospiti non fu riservato un settore specifico ma si mischiarono ai materani: la situazione degenerò praticamente subito e a farne le conseguenze furono i bagni della gradinata che andarono distrutti durante gli scontri e alcuni tifosi che rimasero leggermente contusi.

Quell’annata è ricordata inoltre per ben due squalifiche del campo, entrambe dovute a proteste troppo accese verso dubbie decisioni arbitrali. La prima squalifica fu assegnata al termine di Matera-Monza (per il gol di Florio annullato al 90’) e la seconda dopo Matera-Pisa (per la convalida del gol degli ospiti su punizione mentre l’arbitro stava ancora facendo sistemare la barriera).

Al termine della stagione si verificò un vero stravolgimento. La retrocessione dalla serie cadetta alla C1 fu il primo evento spartiacque della storia del tifo materano, infatti i COMMANDOS TIGRE, i FEDELISSIMI e PRIMA LINEA si sciolsero e i loro componenti confluirono negli altri gruppi o diventarono cani sciolti.

Allo stesso tempo venne messa in atto a livello nazionale una notevole repressione contro il nome “ULTRAS” (iniziata già nell’ottobre del ‘79 dopo la morte del tifoso laziale Paparelli) e a Matera i ragazzi del gruppo ULTRAS MATERA, dopo diversi problemi con le forze dell'ordine che in alcuni casi avevano impedito di esibire lo striscione con la scritta "Ultras", per evitare denunce e guai giudiziari ed influenzati da qualche frequentazione nella nord laziale preferirono cambiare nome pur mantenendo nella propria denominazione l’anno di fondazione del precedente gruppo, così nacque la realtà che avrebbe animato il tifo per i 25 anni successivi: i VIKING CURVA NORD, in seguito VIKING KORPS 1978. Per la precisione la parola “korps” fu aggiunta nel 1985, probabilmente prendendo spunto dai Granata Korps e per distinguere il gruppo dagli omonimi Viking di altre città d'Italia. Nei VIKING confluirono anche i ragazzi che fino a quel momento avevano composto le BRIGATE.

 

3) GLI ANNI OTTANTA: L’AFFERMAZIONE DEI VIKING IN TUTTA ITALIA

 

80-81 matera-arezzo

80-81 matera-nocerina

  1980-81: i Viking in curva nord.

Il campionato di Serie C1 1980-81 si aprì con l’enorme striscione di stoffa nuovo di zecca dei VIKING con le caratteristiche asce incrociate a fare bella mostra di sé nella Curva Nord, settore che allora ospitava il tifo organizzato materano. Quella stagione servì a forgiare i ragazzi che si affiatarono ulteriormente e migliorarono qualitativamente partita dopo partita e trasferta dopo trasferta con un enorme entusiasmo nonostante la retrocessione in C2. La stagione 1982-83, in particolare dopo gli scontri con i corallini avvenuti proprio in gradinata al termine del campionato 1981-82 e la chiusura della curva nord, fu quella del passaggio in Gradinata dove la tifoseria organizzata sarebbe rimasta per i successivi vent’anni, prima di ritornare per pochissimo tempo in Curva Nord nei primi Anni Duemila.

Nel corso degli Anni Ottanta i VIKING diventeranno una delle realtà più rispettate della serie C; questo sicuramente fu agevolato dalla lunga permanenza del Football Club Matera del presidente Franco Salerno nel campionato di serie C2, una categoria che permetteva di confrontarsi con importanti piazze del Mezzogiorno e dell’Italia Centrale.

In quel decennio in Gradinata comparvero una moltitudine di striscioni che in realtà non facevano riferimento a nuovi gruppi ma erano semplicemente opere dei VIKING che facevano di tutto per dare un impatto visivo migliore possibile al settore. Casi del genere furono gli striscioni “FOSSA VIKING”, “URAGANO”, “COMMANDO”, "COLLETTIVO AUTONOMO", “VIKING sez. VARESE” quest’ultimo fatto da alcuni ragazzi emigrati nella città lombarda per lavorare. Tutto questo era realizzato dai VK così come tutto il materiale dedicato alla musica reggae e a Bob Marley a cominciare dallo striscione “GIAMAICA REGGAE” e qualche anno dopo “JAMMING VIKING”. Questo genere musicale era infatti molto popolare tra i ragazzi della Gradinata e proprio uno dei più importanti esponenti del tifo materano dell’epoca, successivamente portiere del Matera e di diverse squadre di serie A, Franco Mancini, aveva anche un gruppo musicale.

83-84 MATERA-MACERATESE

83-84 MATERA-MONOPOLI

 
1983-84: i Viking trasferiti in gradinata.  

In generale negli Anni Ottanta, sebbene a volte le coreografie erano ancora un po’ artigianali (si pensi alla testa gigante a forma di coniglio di carta fatto contro i potentini) si cominciò a produrre materiale di ottima fattura, a cominciare dal nuovo striscione con i caratteri gotici e la testa del vichingo (rimasto poi in uso per tutta la vita del gruppo) e allo stesso tempo si iniziò a fare coreografie con fumogeni e torce da segnalazione e altro materiale apposito, acquistato in ambienti dove si rifornivano tifoserie di molte altre squadre.

Nelle gare più importanti veniva rispolverato il vecchio striscione ULTRAS affiancato allo striscione nuovo dei VIKING con i caratteri gotici, mentre in trasferta veniva usato il vecchio striscione di stoffa VIKING. La pratica quella di avere due striscioni, uno per le gare in casa e uno per le trasferte, rimarrà in uso anche negli anni seguenti e per tutta la vita del gruppo.

La costanza nelle trasferte portò inevitabilmente anche alla nascita delle prime amicizie e rivalità. Già nel campionato di C1 1980-81 ci furono scontri in casa con i tifosi della Cavese, anche in quella occasione a Matera si videro UCN del Bari venuti per rinsaldare il rapporto coi materani nato nell’anno precedente e per dare manforte.

Nel 1981-82 nacque la rivalità con la Turris. Durante una partita disputata a Matera (quartultima di campionato di serie C2) i sostenitori provenienti da Torre del Greco provocarono i materani dopo la rete del vantaggio biancazzurro scatenando la reazione dei padroni di casa che penetrarono nel loro settore. Gli scontri proseguirono anche dopo la partita e alcuni supporters della Turris furono costretti a tornare a casa la mattina seguente in quanto il loro autobus fu danneggiato irreparabilmente dai materani durante gli scontri.

 

86-87 ultras matera

91-92 gemellaggio matera-trani

  Striscione Ultras in gradinata e rinnovo del gemellaggio con i tranesi.

In realtà in quegli anni ci furono incidenti anche con altre tifoserie ad esempio quelle di Andria e di Bisceglie, a questi ultimi nel 1986 fu sottratta una bandiera dopo una rissa. Tuttavia erano incidenti nati occasionalmente che non si sono mai tradotti con una rivalità sentita e prolungata nel tempo.

Una rivalità decisamente più significativa e di lunga durata è quella con l’Altamura, nata nel 1988/89 stagione in cui la fusione tra Football Club Matera e Pro Matera diede vita al Pro Matera Sport. Le due squadre furono protagoniste di un testa a testa avvincente sul campo (culminato con la promozione in C2 dei pugliesi per il rotto della cuffia) ma altrettanto significative furono le vicende sugli spalti con le tifoserie che diedero qualche grattacapo alle forze dell’ordine, in particolare quando i materani decisero di raggiungere Altamura in treno, scendendo dal convoglio dopo un agguato dei rivali e attraversando a piedi i binari della ferrovia appulo-lucana con successivo scompiglio nei pressi della stazione e dello stadio. Data la estrema vicinanza delle due città si verificarono anche “incursioni” cittadine non in occasione delle partite, con diverse “visite” da ambo le parti. Il gemellaggio dei tifosi dell’Altamura con quelli del Potenza alimentò ulteriormente la rivalità.

In ogni caso, la più grande rivalità nata negli anni Ottanta è senza dubbio quella contro il Potenza, che darà vita al derby regionale e a cui abbiamo dedicato un apposito capitolo.

Per quanto riguarda invece le amicizie sbocciate con le altre tifoserie, va certamente ricordato, oltre a quello già citato con i baresi dei primi Anni Ottanta, anche il gemellaggio con gli Ultras Vis Boys (UVB ‘79) Pesaro, sancito curiosamente nel 1987 in una giornata che segnò la promozione in C1 della squadra marchigiana e la retrocessione in Interregionale di quella lucana. Sempre al 1987 risale il gemellaggio con la tifoseria del Trani, un rapporto rimasto ben saldo sino a tempi recenti.

 

4) GLI ANNI NOVANTA E LA NASCITA DEI PESSIMI ELEMENTI

90-91 POLICORO-MATERA  
1990-91: trasferta a Policoro.  

Il 1990 non è ricordato solo per il ritorno in serie C2 (con la memorabile trasferta di Gangi in cui centinaia di materani assiepati sulla collina sovrastante lo stadio del piccolo centro siciliano festeggiarono la promozione), la vittoria del Trofeo Jacinto (attuale scudetto serie D) e le prodezze sul campo dei vari Caputo, Gigliotti, Ristic e altri, ma anche per la nascita di un secondo gruppo di tifo organizzato. Da una scissione dei Viking nacquero infatti i PESSIMI ELEMENTI che fecero la loro comparsa ufficiale nel novembre del ’90 nella gara interna contro il Cirò Marina.

Il nuovo gruppo era composto in prevalenza da ragazzi del rione San Giacomo, rione popolare materano che ha sempre dato numerose forze al tifo organizzato, si pensi ad esempio allo storico striscione “Viking sez. San Giacomo” che fu l'embrione del nuovo gruppo organizzato. La scissione fu dovuta a diverse vedute e differenze stilistiche tra i due nuclei ultras materani che si protrarranno per tutta la vita dei V.K. e dei P.E., culminando talvolta in qualche polemica e incomprensione. Ad ogni modo per ricordare la loro provenienza, nei primi anni di vita dei Pessimi, nel loro striscione proprio vicino la testa della mascotte continuerà a esserci una piccola scritta “Viking”. Questa scritta scomparve del tutto quando fu fatto il nuovo grande striscione, quello che sarebbe diventato storico, azzurro con i caratteri bianchi e il disegno della mascotte stravaccata sullo sgabello tra le parole PESSIMI ELEMENTI.

 

91-92 MATERA-BATTIPAGLIESE

92-93 MATERA-J.STABIA

  Anni 1991-1993: la gradinata nelle gare contro Battipagliese e Juve Stabia

I P.E. portarono in Gradinata nuovi slogan e cori, si pensi alla frase in dialetto “NAN ‘V PNZEM PREPT” (non vi pensiamo proprio in dialetto materano) che sarebbe diventata un loro marchio di riconoscimento tanto da farci addirittura una piccola pezza gialla con la frase scritta con caratteri blu. Altri elementi caratteristici erano il simpatico coro che iniziava con la frase “Quando Pessimo diventerai….” diventato il vero e proprio inno del gruppo, la pezza gialla-verde-rossa con la scritta “Matera in sballo” (comparsa allo stadio anche dopo lo scioglimento del 2005) e i murales con la già citata mascotte, un ometto baffuto con un cappellino biancazzurro e un fiasco di vino in mano.

Nel corso degli anni Novanta in gradinata comparvero anche altri striscioni come WAR ZONE, SCONVOLTS, NUCLEO STORICO, HEAD HUNTERS, ALCOOLIGANS, INDOCILI ed altri che però talvolta non rappresentavano gruppi veri e propri ma sottogruppi o semplice materiale fatto da ragazzi appartenenti ai gruppi già esistenti; altri striscioni rappresentavano gruppi di ragazzi provenienti dai vari quartieri della città, come ad esempio il GRUPPO SELVAGGIO del rione Piccianello, il RIONE APACHES di Serra Venerdì, i SUBURBAN BOYS di Serra Rifusa, la GIOVENTU' CITIGNA di San Giacomo, AGNA ALKOOLIKA di Agna.

Nel campionato di C2 1991/92 nacque l’amicizia con i ragazzi della Juve Stabia e il gemellaggio con quelli della Battipagliese. Quello con le “zebre” sarà un rapporto molto sentito e di lunga durata: numerose volte negli anni seguenti i materani andarono a dare manforte ai bianconeri e viceversa. Molti anni dopo, nel 2003/04, il destino metterà Matera e Battipagliese contro in una gara di play-out terminati con la sconfitta del Matera ma nonostante questo il gemellaggio fu rinnovato, una grande dimostrazione di mentalità da ambo le parti.

Il biennio che va dal ’92 al ’94 regalò gioie e dolori. Il Matera fu prima promosso in C1 e l’anno seguente retrocesso in C2 per illecito amministrativo. Con l’entusiasmo alle stelle il tifo organizzato realizzò grandi coreografie e allo stesso tempo si verificò qualche incidente sugli spalti, in particolare nelle gare casalinghe contro Catanzaro in C2 e Reggina in C1. Si trattò comunque di episodi isolati che non hanno dato inizio a rivalità, tant’è che nei successivi (e rari) incontri con queste due squadre calabresi non si è verificato nulla.

93-94 MATERA-PERUGIA  
1993-94: bandierone esposto nella gara contro il Perugia.  

Per il derby in C1 col Potenza si veda capitolo dedicato alla rivalità contro i rossoblu.

Nel 1994/95 nonostante la squadra fosse impegnata nella lotta per vincere il campionato cominciarono i guai societari e la contestazione del pubblico. La sconfitta nello spareggio promozione disputato a Foggia contro il Savoia alimentò la delusione e l’insoddisfazione sugli spalti. Lo spareggio fece inoltre scoppiare la rivalità contro il Savoia confermata anche negli anni successivi e ancora oggi piuttosto sentita.

Nel 1995/96 e 1996/97 il Matera disputò due buoni campionati di C2 prima di essere escluso e retrocesso per presunte inadempienze economiche. La tifoseria, da almeno due anni in rotta di collisione con la società che era passata dalle mani di più presidenti e dirigenze nel giro di pochi anni, decise di non seguire la squadra nel campionato 1997/98, disputato peraltro con la formazione juniores. L’unica partita di quel campionato in cui i materani si presentarono allo stadio fu in occasione del derby a Potenza, una trasferta effettuata esclusivamente per spirito goliardico.

  99-00 MATERA-VILLA DAGRI
  1999-00: PE e VK in curva nord nella stagione in Eccellenza.

Orfani della propria squadra i tifosi rimasero nel limbo una stagione, poi la seconda squadra cittadina, l’Atletico Matera conosciuto poi come Materasassi e in seguito con la denominazione originale di Football Club Matera, arrivò a disputare l’Eccellenza lucana, campionato vinto trionfalmente nel 1999/00 dopo aver già messo nel 1998/99 in bacheca la Coppa Italia regionale.

Nel campionato di Eccellenza va segnalata la breve permanenza del tifo organizzato in Curva Nord che successivamente sarebbe diventato il settore ospiti. Delle trasferte nel massimo campionato regionale si ricordano quelle movimentate a Rionero e soprattutto a Tito dove furono avvistati anche i potentini ansiosi di “salutarsi” con i loro cugini dopo tanto tempo.

 

5) GLI ANNI DUEMILA

2001-02 matera-grottaglie

2002-03 eboli-matera

2002-03 melfi-matera

 
Anni 2001-2003: ritorno in gradinata e trasferte ad Eboli e Melfi.  

Dopo il ritorno in serie D, la tifoseria tornò al suo storico posizionamento in Gradinata dopo la breve parentesi in Curva Nord. I primi anni Duemila furono agrodolci con la squadra del presidente Ripoli sempre a un passo dal ritorno in serie C2, un traguardo che però sfumava sempre a fine stagione. Le delusioni sul campo non scalfirono l’entusiasmo sugli spalti: i Pessimi Elementi e i Viking Korps continuarono a portare avanti, seppur con le loro differenze di stile, il loro sostegno al Matera. A volte le differenze nel modo di fare dei due gruppi sfociavano in polemiche e in divisioni nella gradinata ma nonostante questo furono anni di trasferte memorabili e crescita sul piano estetico.

I Viking seppur ridotti nel numero rispetto a qualche anno prima produssero materiale di pregevole fattura, che si aggiunse allo storico striscione, come la splendida pezza con la scritta Lucania Terra Nostra che veniva usata prevalentemente in trasferta assieme a uno striscione più piccolo con la scritta Viking Korps con la parola Matera a stampatello al centro e uno stemma con il vichingo sul lato. In alcune circostanze in casa, compariva anche lo striscione Fossa Viking. Nel 2003 inoltre il gruppo festeggiò i 25 anni di attività realizzando delle sciarpe blu con stemma del gruppo e sfondo in stile tartan.

I Pessimi dal canto loro erano diventati il gruppo numericamente più grande e realizzarono nuovo materiale come le famose sciarpe con la scritta “passione e tradizione” motto distintivo del gruppo per molti anni e il bandierone con la scritta Pessimi in corsivo. In casa usavano sempre il vecchio striscione azzurro mentre in trasferta adoperavano lo striscione di stoffa con la scritta Pessimi Elementi bianca su sfondo blu scuro con la mascotte al centro. Sempre in trasferta venne per un periodo utilizzato uno striscione più piccolo di vecchia fattura recante solo la scritta Pessimi con la testa della mascotte e l’anno di fondazione 1990.

In quel periodo nacquero anche delle rivalità come quella con il Casarano, si pensi alla violenta sassaiola al termine della partita giocata in Puglia nel 2002/2003, ma anche lo scoppio della forte rivalità con il Brindisi dovuta principalmente alla grande competizione in campionato tra le due squadre. Si confermarono anche i vecchi dissapori con i tifosi di Savoia e Turris, contro cui c’era sempre tensione sia nelle gare in Basilicata che in quelle in Campania. Sempre in Campania vanno ricordati gli incidenti occorsi ad Eboli in occasione della gara contro la Pro Ebolitana del campionato 2002/2003, una rivalità nata sopratutto per via dalla forte amicizia tra materani e battipagliesi, tifoseria che in quegli anni era spesso presente al fianco dei materani per rinsaldare il rapporto.

Nei primi anni Duemila i Pessimi Elementi furono in più occasioni colpiti da provvedimenti di interdizione dagli stadi. I due casi più eclatanti furono i DASPO emessi in seguito all’invasione di campo fatta per protesta contro le cattive prestazioni della squadra durante Matera-Trani del campionato 2002/03 che portò alla sospensione della partita e a una lunga squalifica del “XXI Settembre-Franco Salerno” e soprattutto i provvedimenti dopo la trasferta di Ariano Irpino del 2004/05. In quest’ultimo episodio furono addirittura quaranta i tifosi materani a essere diffidati, tutti a bordo dello stesso autobus, per fatti poco chiari alle stesse forze dell’ordine. Le dubbie accuse e le modalità con cui vennero emesse le diffide portarono la magistratura prima a sospendere i DASPO e poi a chiudere definitivamente la faccenda nel 2009 con una sentenza di non luogo a procedere nei confronti dei ragazzi denunciati.

 

2008-09 MATERA-TURRIS

2008-09 VENAFRO-MATERA

  2008-09: i tre nuovi gruppi in gradinata e UM e VG in trasferta.

I Pessimi comunque fecero parlare di loro tutta l’Italia anche per la decisione di gestire direttamente il Matera nel 2004/2005. Dopo gli ennesimi problemi societari infatti, tutte le cariche dirigenziali erano rimaste vacanti e la squadra era sull’orlo del ritiro dal campionato. I Pessimi allora decisero di prendere in mano la squadra e mantenerla in piedi grazie a raccolte e sottoscrizioni popolari per portare al termine la stagione. Raggiunto questo scopo si fecero da parte e tornarono al loro consueto ruolo di tifosi dopo aver consegnato il club nelle mani di una nuova dirigenza.

A metà degli anni Duemila comunque, entrambi gli storici gruppi materani si sciolsero: i Viking nel 2004 e circa un anno dopo i Pessimi Elementi. Tante le cause che portarono alla decisione di riporre per sempre il proprio materiale in soffitta, da un lato la repressione che cominciava a mettere in crisi tutto il mondo Ultras compromettendo la libertà di andare allo stadio e in trasferta e dall’altro il mancato ricambio generazionale che avrebbe dovuto portare nuove energie nella gestione e nella vita dei due gruppi.

 

6) TEMPI RECENTI

Nel corso del campionato 2006/2007 alcuni giovani ex militanti dei Pessimi Elementi tornarono allo stadio, dapprima posizionandosi nella parte alta della gradinata con una pezza con croce bianca su sfondo blu e la scritta FC Matera in caratteri gotici (esposta in seguito per parecchio tempo anche dagli Ultras) e con uno striscione con la scritta DIFFIDATI, e poi occupando lo spazio lasciato libero dai disciolti PE con uno striscione recante il motto della città "Bos lassus firmius figit pedem". Questo gruppo diede vita dopo circa un anno agli ULTRAS MATERA, da non confondere con il vecchio gruppo ULTRAS fondato nel 1978 che diede poi vita ai Viking. Gli U.M. si caratterizzarono sin da subito per una certa sensibilità alle tematiche della repressione e del modo di vivere ultras in epoca di leggi liberticide nei confronti del tifo organizzato. Sul piano estetico si caratterizzarono per l’uso di felpe bianche e per le pezze con elementi casual come il carattere corsivo, la coccarda bianca-azzurra-blu, le pezze rettangolari all’inglese ecc. Nel campionato di Lega Pro Seconda Divisione (ex serie C2) 2010/2011 gli U.M. rifiutarono fermamente la tessera del tifoso partecipando a iniziative di protesta e riunioni con altre tifoserie per discutere del contestato provvedimento.

2009-10 VOGHERA-MATERA

2009-10 MATERA-PIANURA

 
2009-10: trasferte a Voghera per la finale di coppa Italia ed a Chieti per la finale play-off.  

In quegli anni nacquero anche altri due gruppi gli ULTRAS ALTA QUALITÀ una realtà che ebbe vita piuttosto breve e di cui si persero le tracce dopo il terzo fallimento del Matera nel 2011 e la VECCHIA GUARDIA composta da alcuni ex VIKING che avevano militato nel gruppo sul finire degli anni Ottanta e nei primi anni Novanta affiancati da alcune nuove leve.

La VG aveva nel proprio materiale diversi richiami ai VIKING: lo stemma con il vichingo, la nave vichinga e l’anno 1978.

Nel corso di una gara di Coppa Italia di Lega Pro nel settembre del 2010 a Matera si registrarono incidenti nei dintorni dello stadio, nel quartiere Piccianello, con la tifoseria del Taranto, a testimonianza della rivalità ancora esistente con gli jonici.

La mancata iscrizione al campionato di Lega Pro 2011/2012 non piegò l’entusiasmo della tifoseria, o almeno di parte di essa, che diede dimostrazione di grande attaccamento ai colori e mentalità seguendo il Matera addirittura in Terza Categoria. Fu un limbo che fortunatamente però durò solo una stagione: dall’anno seguente infatti, grazie a una nuova dirigenza e all’acquisto di un titolo sportivo di un’altra società, il Matera poté tornare quantomeno in serie D. A questo punto, dopo lo scioglimento dei tre gruppi esistenti, parte del tifo si identificò dietro la sigla MATERANI, con uno striscione lungo tutta la gradinata, altri continuarono a seguire in casa e trasferta ma da cani sciolti e senza entrare ufficialmente nel gruppo.

Nel corso del 2012/2013 nacque una bella amicizia con i tifosi del Foggia, sbocciata in occasione della sfida di campionato in cui vennero intitolate al compianto portiere Franco Mancini (materano ed ex di entrambe le squadre) la gradinata a Matera e la curva a Foggia.

Sul versante delle inimicizie si registrarono alcuni incidenti in occasione della trasferta a Ischia, da segnalare comunque che quella con la tifoseria isolana non è mai stata considerata una rivalità vera e propria da parte dei materani.

  2010-11 MATERA-MELFI
  2010-11: UM e AQ contro la tessera.

La stagione 2013/2014 culminò con il trionfale ritorno in serie C dopo un entusiasmante testa a testa contro il Taranto e nella stagione seguente ci fu il passaggio degli ultras materani in CURVA SUD, settore dello stadio che ha dato il nome alla tifoseria organizzata odierna, gli ULTRAS CURVA SUD MATERA

 

7) UN CAPITOLO A PARTE: LA RIVALITÀ COL POTENZA E GLI ANNI D’ORO DEI DERBY

La maggiore rivalità nata negli Anni Ottanta e rimasta accesa fino ai nostri giorni è quella col Potenza nel derby regionale. Fino al 1982 gli incontri tra le squadre dei due capoluoghi lucani erano filati via abbastanza lisci, nonostante il campanilismo, in quanto a Potenza fino al 1982 non era esistito un movimento ultras. Quest’ultimo sarà sempre un motivo di vanto per i materani e di scherno nei confronti dei potentini a cui sarà sempre ricordata la minore età, memorabile lo striscione esposto qualche anno più tardi: “ULTRAS POTENZA 1982, STRAKAOS 1987... I PIÚ PICCOLI NON LI PICCHIAMO!” firmato dai VIKING KORPS 1978 a sottolineare la più antica tradizione materana.

87-88 MATERA-POTENZA

93-94 POTENZA-MATERA

 
Tifosi biancazzurri al XXI Settembre nel derby del 1987-88 ed al Viviani nel derby del 1993-94.  

Nel primo derby disputato con tifoserie organizzate da ambo le parti (come detto stagione 1981-82) ci fu qualche incidente nella gara di ritorno, quando i materani si presentarono in trasferta in gran numero.

Nel campionato di serie C2 1983-84, sotto una pioggia battente, i rossoblu attaccarono i materani allo stadio «Viviani» di Potenza ma i VIKING nonostante l’inferiorità numerica tutelarono i loro vessilli, e ricacciarono indietro i “cugini”. Al derby di ritorno i potentini, attesissimi al «XXI Settembre», disertarono la trasferta di Matera in una gara che ancora oggi è ricordata perché la vittoria sul campo dei biancazzurri allenati da Diego Giannattasio (uno a zero gol di Apuzzo) fu vanificata dal Giudice Sportivo che assegnò la vittoria a tavolino al Potenza a causa di una monetina lanciata dagli spalti sul calciatore D’Astoli.

Nella stagione seguente la Lega Serie C divise il Matera e il Potenza mettendole in gironi diversi per evitare il ripetersi di incidenti ma dal 1985-86 il derby regionale tornò con tutta la sua tensione. La stagione 1987-88 (con entrambe le squadre scivolate in Interregionale) fu quella in cui a gettare benzina sul fuoco fu Ciccio D’Oriano calciatore del Matera popolarissimo tra i tifosi, che esultò dopo la rete di Ferrante nel derby con un gestaccio rivolto ai tifosi del Potenza.

Il primo fallimento societario del Matera a fine campionato metterà poi il derby in soffitta per diversi anni.

La sfida più attesa in Basilicata tornò nel 1991-92 in serie C2 e due anni più tardi in serie C1. Sono anni di grandi coreografie sugli spalti ma anche di qualche schermaglia nei dintorni degli stadi. Nonostante fosse passato qualche anno dall’ultimo derby infatti la sfida era attesa quanto sentita, a dimostrazione di ciò la creazione di materiale con diciture piuttosto esplicite come «Nucleo Anti-Potenza» a Matera e «TritaSassi» a Potenza. Al termine del derby del 1993-94, dopo qualche scontro in campo sotto il settore ospiti, i rossoblu lasciarono come trofeo un “due aste” con la scritta Avanti Lions, dimenticato sugli spalti mentre abbandonavano frettolosamente il «XXI Settembre».

A proposito dei derby in serie C vanno anche citati due curiosi e divertenti episodi. Entrambe le tifoserie riuscirono, in modo mai chiarito, a conoscere in anticipo le coreografie dei rivali in due occasioni. A Matera i potentini dopo la coreografia dei materani con disegno dei Sassi e la scritta “la storia siamo noi” esposero uno striscione di carta con la scritta “la storia siete voi e noi la geografia”; a Potenza invece furono i materani a esporre uno striscione di carta con la scritta “non è tutto oro quello che luccica” durante una coreografia dei potentini con dei cartoncini dorati.

Nel 1997-98, in serie D, si svolse l’ultimo derby degli anni Novanta: si trattò di una trasferta a Potenza fatta per puro spirito goliardico dato che i problemi societari avevano costretto il Matera a scendere in campo con la formazione juniores per tutta la stagione.

 

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  La gradinata nel derby del 2000-01

Nei primi anni Duemila, in serie D, le squadre si affrontarono con maggiore regolarità, almeno fino a quando i potentini non decisero di seguire l’altra squadra cittadina neopromossa in C2 e che fino alla stagione precedente loro stessi avevano avversato.

Dal 2000 al 2004 fu comunque derby sia in campionato che in Coppa Italia. Nel 2000-01 ci fu una invasione di campo al termine del derby disputato a Matera, quando alcuni supporters materani dal terreno di gioco cercarono di raggiungere il settore occupato dai potentini prima di essere fermati dalla Polizia sotto la recinzione che separa il campo dal settore ospiti. Seguirono diversi scontri con le forze dell'ordine che a fatica riuscirono ad evitare contatti tra le due fazioni.

L’anno seguente fu la Coppa Italia a dare soddisfazioni al tifo materano con la storica vittoria per cinque a zero nel 2001-02, migliore risultato ottenuto sul campo dai biancazzurri contro i cugini. Da segnalare anche che nella gara di ritorno di quella doppia sfida ci fu qualche disordine al Viviani con i supporters del Matera che fuori dallo stadio si spinsero fino a pochi passi dalla curva Ovest settore di casa dei rossoblu dove furono fermati dalle forze dell’ordine.

La trasferta a Potenza, in occasione della vittoria del Matera per 3 a 0 nel 2003-04, è l’ultimo derby giocato con entrambe le tifoserie sugli spalti. In un certo senso questo pone la parola fine a questo capitolo di storia dedicato ai derby e non solo.

Ai soli fini statistici servono i due derby del 2012-13, vinti tre a zero e tre a uno dal Matera, nell’epoca della tessera del tifoso e delle trasferte vietate, con i settori ospiti rigorosamente chiusi in occasione dei derby al «XXI Settembre-Franco Salerno» e al «Viviani».

Tutta l’amarezza che scaturisce per il divieto di poter vivere una sfida tanto attesa è riassunto in uno striscione materano esposto nella gara casalinga: UN DERBY SENZA I RIVALI NEL SETTORE NON AVRA' MAI LO STESSO SAPORE.

Ci chiediamo se tornerà mai ad avere lo stesso sapore, il derby e il calcio in generale.

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