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La sezione della hall of fame dedicata ai massimi dirigenti biancoazzurri si apre con i primi due presidenti della storia del Matera: Ignazio Furlò Riziero Zaccagnini.  

Per raccontare queste due figure è necessario esaminare innanzitutto il contesto storico e sociale della Matera del secondo dopoguerra. Dopo la fine del conflitto infatti, l'Italia fu pervasa dal desiderio di ritornare alla normalità e di riprendere le attività sospese per cause belliche sia in ambito professionale che ricreativo. Così, nonostante le enormi difficoltà economiche che attanagliavano Matera, gruppi di appassionati si impegnarono a donare un futuro calcistico dignitoso all'intera comunità.
Del resto, durante la sanguinosa occupazione nazista del settembre del '43, il campo sportivo di Matera era stato scelto dai tedeschi come luogo di raccolta e distruzione delle armi dei militari italiani in servizio in zona, quindi per restituire onorabilità a un luogo consacrato allo sport e alla gioia era necessario  in primo luogo intitolare l'impianto alla liberazione del 21 Settembre e in secondo luogo far tornare il pubblico sugli spalti con una squadra degna di rappresentare la Città dei Sassi.
Furlo

L'A.S. Matera Calcio, dai tifosi chiamata anche "la Materacalcio", negli anni '50 fu caratterizzata dalla presenza in rosa di numerosi giocatori istriani e friulani tra cui Gordini, con un passato professionistico alle spalle nella Triestina, e Tolloi, arrivato l'anno successivo dopo aver militato in serie B con la Reggiana; oltre a loro vi erano Bechis, Candussi, Fogar, Glereani, Spagnul, Virgulin, Zampar, Zanolla, Zanutel ed altri sette esuli istriani, precisamente di Isola d'Istria situata nella Zona B del confine italo-jugoslavo (Colomban, Degrassi, Giani, Moscolin poi sostituito da Manzin, Perentin, Pugliese e Vittori), che il presidente Ignazio Furlò era riuscito a portare a Matera. Grazie all'apporto fondamentale di questi formidabili friulani e "oriundi" si raccolsero le prime soddisfazioni: la vittoria del girone B della Prima Divisione Pugliese del 1952 e l'anno dopo quella del girone lucano di Promozione che consentì di partecipare a un campionato interregionale come la IV Serie, categoria in cui i biancoazzurri, guidati per diversi anni dal presidente Furlò, militarono per 5 anni consecutivi.

zaccagniniRiziero Zaccagnini, primo presidente della Materacalcio nei primi anni del dopoguerra, rientrò nei ranghi societari nel corso degli anni cinquanta. Dopo il 1958 la Materacalcio, in crisi tecnica e societaria, sparì dal panorama calcistico e, dopo alcuni anni in cui la Libertas partecipò ai campionati regionali, unì le forze con l' ACLI Piccianello per dare vita a un sodalizio di maggior spessore: il Football Club Matera.
A capo di questo nuovo club, che annoverava tra i suoi dirigenti il futuro presidente Salerno, ci fu Riziero Zaccagnini, insegnante di musica di origini abruzzesi, che si pose come obiettivo il ritorno immediato in Serie D.
Così nel 1965, con una formazione composta prevalentemente da giocatori di Bari e dintorni e completata da ragazzi materani, il Matera stravinse con risultati roboanti il suo girone di Prima Categoria e allo spareggio promozione contro l'Invicta Potenza, gli avversari non si presentarono, garantendo il salto di categoria alla formazione biancoazzurra. Erano state appena gettate le basi per oltre vent'anni di successi ed enormi soddisfazioni. 

 

 zaccagnini salerno lamacchia

Campionato 1965-66: il taglio della torta tra Zaccagnini, Rambone, Salerno e il sindaco Lamacchia suggella la prima salvezza in serie D nell'anno del passaggio delle consegne da Zaccagnini a Salerno