Questo sito utilizza i cookie per migliorare servizi e esperienza dei lettori. Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Submit to DeliciousSubmit to DiggSubmit to FacebookSubmit to Google BookmarksSubmit to StumbleuponSubmit to TechnoratiSubmit to TwitterSubmit to LinkedIn

Intervista a cura di Nicola Salerno

antonio presta 2Antonio Presta ha vestito la maglia biancazzurra dal 1990 al 1992 con sessantaquattro presenze e due reti all'attivo. Con il suo tocco mancino è stato uno dei pilastri del "blocco calabrese" insieme a diversi compagni di squadra, al mister Pasquino e al diesse Mimmo Donato, che furono tra i protagonisti del ritorno del Matera in C2 nel 1991.

Per due anni sei stato una pedina inamovibile del centrocampo disegnato dal compianto Marcello Pasquino. Cosa ci racconti del tuo biennio a Matera?

A me, che non ho mai inteso il calcio come unica passione, interessava molto il rapporto che si instaurava con la città e l'ambiente dove giocavo; a Matera sono stato veramente bene, del resto credo che sia molto difficile trovarsi male in una città come Matera, mi sono sposato, mi è nato un figlio. Insomma nella vostra città ho un pezzo della mia vita e del mio cuore. A livello calcistico ci fu un mix giusto tra squadra, società e tifosi, che è indispensabile per raggiungere certi obiettivi. Prima ancora di essere una squadra di calcio, eravamo un gruppo di amici; te ne rendi conto ancora di più dopo aver finito, ripensandoci si capisce ancora meglio che stavamo bene insieme, perchè gli amici si aiutano sempre tra di loro. Sono tanti i momenti belli che ricordo a Matera, e in particolare ne voglio citare due. Il primo è il ritorno dello spareggio promozione a Gangi, non tanto per la partita in sè quanto per l'emozione nel vedere tutta la gente materana che ci seguì in Sicilia, assiepati sulla montagnetta dato che non c'era posto nello stadio; si soffrì tutti insieme, perchè quella partita fu una sofferenza, dove non si aspettava altro che il novantesimo per esplodere. L'altro ricordo è relativo al campionato successivo in serie C2, nelle primissime giornate ci fu subito il derby contro il Potenza, attesissimo perchè mancava da qualche anno; dal giovedì precedente era stato tutto transennato intorno allo stadio, l'attesa era spasmodica, e regalammo una gioia ai tanti tifosi vincendo grazie al gol di Giovanni Ferrante dopo appena 7 minuti di gioco.

Quali sono state le altre stagioni e le tappe più importanti della tua carriera calcistica?

Prima di arrivare in Basilicata ho giocato per tre anni a Cariati in Interregionale, sempre con Pasquino; mi sono sempre trovato bene con lui, era definito come un sergente di ferro ma personalmente non l'ho mai considerato in questo modo, ci faceva lavorare ovviamente ma non è mai stato pressante o pesante. Con la Cariatese abbiamo disputato bei campionati, terminando sempre nelle parti alte della classifica. Quanto al dopo Matera, col senno di poi devo dire che sbagliai ad andar via dalla città dei Sassi; ero alla soglia dei trent'anni e speravo di trovare ambienti diversi, ma ho fatto scelte che non rifarei. Dopo aver vissuto in un ambiente che era come una famiglia, se non si ritrovano condizioni simili altrove un po' sfuma la voglia. Ad ogni modo negli anni successivi ho anche un'esperienza sportivamente positiva a Castrovillari che si è conclusa anch'essa con la promozione in serie C2.

antonio prestaHai continuato a far parte del mondo del calcio una volta smessa l'attività agonistica?

Ho preso il patentino da allenatore ma come dicevo prima, non considerando il calcio come unica passione forte, non ho avuto ambizioni di categorie superiori e mi sono accontentato, obiettivamente potevo fare qualcosa di più. Quando si vivono esperienze estremamente positive da calciatore come quella che ho avuto a Matera si vorrebbe provare a replicare da tecnico, ma bisogna anche trovare società e calciatori adatti e questo non è facile. Ho allenato quindi a livello locale in Promozione, a volte ho dato e do volentieri una mano quando è necessario, ma mi sono fermato lì.

Concludiamo con un saluto ai tifosi materani?

Saluto molto volentieri tutta Matera e i suoi tifosi. Auguro il meglio alla squadra, che possano riprendersi, tornare a remare tutti nella stessa direzione, e far passare del tutto la fase negativa. Per chi ha vissuto a Matera da calciatore sa che è bello giocare e vincere in una piazza come quella lucana, che può essere motivo di grande orgoglio. Personalmente seguo sempre con grande affetto e trepidazione le sorti dei biancazzurri e conto di tornare presto al XXI Settembre a vedere qualche partita. Riuscire a coronare il sogno della promozione in serie B sarebbe bellissimo, e devo dire che anche qui a Trebisacce, dove vivo, che è una zona che gravita quasi più verso il Materano che non verso Cosenza, c'è tanta gente che in caso di approdo alla serie superiore verrebbe assiduamente a vedere le partite al XXI Settembre; il Matera diventerebbe insomma un attrattore per un comprensorio sempre più vasto. Motivo in più per gridare sempre più forte FORZA MATERA!!