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renato carpentieriCon immenso sgomento apprendiamo la terribile notizia dell'improvvisa morte del giornalista materano Renato Carpentieri, avvenuta stamattina a causa di un infarto proprio mentre si trovava nella sua seconda casa, lo stadio XXI Settembre-Franco Salerno.
Salernitano di origine e materano di adozione, Renato aveva 55 anni.

A lui ci ha legato, oltre che una sincera amicizia, anche il suo sostegno sin dai primi momenti in cui siamo partiti con questo sito; non possiamo non ricordare la sua disponibilità nell'offrirsi come moderatore della conferenza stampa di presentazione del sito avvenuta nello scorso settembre, e non possiamo non ricordare il bellissimo speciale di due pagine sull'ottantennale dello stadio uscito sul Quotidiano il 28 gennaio scorso, con cui Renato ha generosamente messo in risalto le nostre ricerche.

Profondamente addolorati e increduli, ci uniamo all'abbraccio di tutta la Matera sportiva alla famiglia del nostro caro e sfortunato Renato, e lo ricorderemo con il sorriso sempre presente sul suo volto.

Riposa in pace Renato!

Lo staff di Materacalciostory

 

Ho conosciuto Renato nel 2003 quando per un periodo scrisse editoriali sul sito fcmatera.it con lo pseudonimo di «Penna Ultrà». Da allora è nato un rapporto di simpatia e amicizia che non si è mai affievolito, anche quando siamo stati in disaccordo era impossibile fare polemiche con un "compagnone" come lui.
Renato aveva il Matera nel sangue. A testimonianza di questa sua passione per i colori biancazzurri ricordo tutte le iniziative a cui ha preso parte come la presentazione ufficiale di questo sito o le manifestazioni che ha organizzato in prima persona come il <<Memorial Marcello Pasquino>>.
L'ho sentito l'ultima volta pochi giorni fa, in occasione della pubblicazione su «il Quotidiano della Basilicata» dello speciale sugli 80 anni dello Stadio «XXI Settembre - Franco Salerno», in cui ha dato ampio spazio al portale MateraCalcioStory. Qualche ora fa è arrivata questa notizia che mi lascia attonito e spiazzato.
Personalmente non posso che rivolgere le mie condoglianze a tutta la famiglia, i figli sono anche loro presenze fisse dalle parti di Via Nicola Sole.
Da oggi ci sarà un'assenza pesante nel nostro Stadio: l'intera comunità biancazzurra, a prescindere dal settore di appartenenza sugli spalti, ha perduto un amico. Ciao Renato.
        (Francesco Salerno)

 

L'ultima volta che ho parlato con Renato, pochi giorni fa, lo ringraziavo per l'entusiasmo e la passione con cui, più di chiunque altro, aveva ripreso la scoperta da noi diffusa degli 80 anni dello stadio pubblicando uno speciale di due pagine sul Quotidiano. Lui mi ha risposto con il suo consueto affetto: «Te lo avevo promesso, però il mio lavoro è diventato speciale perché è firmato Francesco Salerno. È meravigliosa questa cosa». Nell'ambiente calcistico materano è tra coloro che sono stati più entusiasti del nostro progetto sin dalla conferenza stampa di presentazione del nostro portale; anche in quel caso il suo giornale ci dedicò ampio spazio. In più di una occasione mi ha spontaneamente aiutato nel ricostruire fatti, nomi e riconoscere volti di immagini vecchie e nuove, e più pagine di questo sito ne sono testimoni. Matera perde una persona disponibile, generosa, allegra, un grande tifoso biancazzurro, e un grande uomo di sport. Ci hai lasciati proprio nel luogo che amavi, lo stadio, da ora in poi tiferai Matera da lassù.          (Nicola Salerno)

 

Nel 1998, in una stagione triste e anonima per il calcio materano, decisi di cimentarmi nella realizzazione di un sito Internet che parlasse del Materasassi. Un sito amatoriale, semplice, spartano con poca visibilità e di conseguenza poche visite. Poi un giorno, per caso, lessi un articolo su un quotidiano locale; un articolo in cui si parlava di un "misterioso" tifoso materano che aveva messo su un sito sul Materasassi. Un articolo che custodisco ancora con affetto, a firma Renato Carpentieri. Fu il pretesto per presentarmi di persona a Renato e per dare inizio ad una lunga e sincera amicizia. Mi stimava Renato, e mi voleva bene. E io gliene volevo altrettanto, perchè era un uomo semplice e buono. Lo conoscevo e lo stimavo come giornalista, come radiocronista (quante domeniche pomeriggio incollato a Radio Anch'io...)....poi ho conosciuto l'uomo e mi ci sono subito affezionato. Amava il Matera come pochi, era un piacere ascoltarlo mentre raccontava aneddoti e scoop. Aveva un cuore grande, un cuore che l'ha tradito proprio lì dove amava passare gran parte delle sue giornate. Mi ha raccontato per anni il Matera e mi ha fatto conoscere da vicino il mondo del giornalismo sportivo, per questo gli sarò sempre grato. Mi manchi tanto, ciao Renè (come simpaticamente lo chiamava l'ex giocatore del Matera Bangoura)          (Fabio Venezia)

 

Ti ho conosciuto qualche anno fa, nel bar che ogni giorno frequentavi, quando ti incuriosì il mio nickname che ricorda i miei studi universitari a Pisa. Subito ho capito quanto tu fossi aperto, cordiale, amichevole, in una parola compagnone. Da quel momento ci siamo sempre salutati, spessissimo incrociati agli allenamenti estivi della nostra squadra del cuore. Ricordo con piacere quando, seduti sui seggiolini della tribuna centrale nel mese di agosto, ti intromettevi nei discorsi con i miei amici per darci delle dritte sul calcio mercato e dei giudizi tecnici sui nuovi acquisti. Nelle tue parole, e nelle righe degli articoli che ho sempre letto, si notava quanto tu ci tenessi ai nostri colori, spesso tendevi a sopravvalutare giocatori che in realtà erano dei brocchi. Ma la tua non era mancanza di competenza, la tua era speranza, la speranza di vedere dei calciatori che finalmente ci potessero riportare nel calcio che conta. Da quando, successivamente, mi sono trasferito a Matera, era ormai prassi consolidata quella di andare in biblioteca, prima del lavoro, solo per leggere il tuo articolo su Il Quotidiano. E in base a questo eri tu a decidere in che modo dovevo iniziare la giornata, se con il sorriso sulle labbra o con malinconia. A testimonianza del tuo amore disinteressato nei confronti dei colori biancazzurri vi è la gentilezza, la cortesia e la disponibilità con cui hai aiutato me ed i miei amici di Tifo Matera nel divulgare informazioni per i tifosi, esclusivamente nel nome della città. Da parte mia e dei miei amici grazie per tutto ciò che hai fatto per la città e per il calcio materano. Sentite condoglianze alla famiglia. Matera non ti dimenticherà.   (Nicola Radogna)

 

Renato è nella Hall of fame del calcio materano. E' stata una persona senza eguali per il suo attaccamento alla squadra della Nostra città. Ho seguito con lui il Matera in tantissime trasferte, dal campionato di Eccellenza alla serie C/1. Potrei fare un libro sulle cose da raccontare, ma una mi preme raccontarla. Potrebbe non dire tanto, ma per chi ha conosciuto Renato è tutto: ci stavamo recando in una delle tante trasferte in Campania, se non vado errato Casal di Principe contro l'Albanova per l'andata delle semifinali play-off del 1995. Ci fermammo a Salerno, ci chiese scusa (eravamo in 4 in macchina) perchè voleva fermarsi a salutare la mamma malata. Lui scese, la sua visita durò circa 30 minuti. Al suo ritorno in macchina ci chiese nuovamente scusa e ci ringraziò per la pazienza che avevamo avuto ad aspettarlo. Stava soffrendo, la visita alla sua mamma non l'aveva sicuramente incoraggiato. Noi capimmo tutto e il viaggio proseguì sino a destinazione in un religioso silenzio. Lo stesso silenzio che ci accompagnava sulla strada del ritorno quando il Nostro Matera perdeva. L'amore che Renato aveva verso la sua famiglia, era lo stesso che provava per il suo Matera. Ha lasciato noi tutti troppo, molto presto, avrebbe sicuramente raccontato e scritto altre pagine vincenti sulla Nostra squadra. Il suo Matera lo seguirà, ancora, da lassù e il Nostro Matera farà di tutto per vincere per lui. Ciao, Renato, non ti dimenticherò mai, abbiamo condiviso la stessa unica passione verso il Nostro Matera e almeno questa non ci dividerà mai!!!          (Sandro Veglia)

 

Clicca qui per visualizzare il video in cui Sandro Veglia e Andrea Rospi ricordano l'amico Renato