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Intervista di Francesco Salerno

 

La gara di domenica vede opposte, in un inedito derby lucano, Matera e Real Metapontino. Nella formazione jonica milita l'ala-punta classe 1985 Mario Cirigliano che nella sua carriera ha giocato in tutte le principali formazioni lucane tra cui il Matera. Con la casacca biancoazzurra Cirigliano è sceso in campo tredici volte nella stagione 2004-05 durante le gestioni di Vito Chimenti prima e Giuseppe Fioriello dopo.

CIRIGLIANO-MarioPer essere alla prima esperienza in Serie D il Real Metapontino sta lottando con grinta e ha le carte in regola per salvarsi. Sei soddisfatto della stagione o ti aspettavi qualcosa di diverso?
Le esperienze con Matera, Francavilla e Pisticci mi hanno insegnato che la Serie D è un campionato molto difficile in cui non bisogna mai dare nulla per scontato fino a quando non raggiungi una certezza matematica. Fino a questo momento il campionato non è andato male ma la strada per la salvezza è ancora lunga, so già che in annate come questa devi continuare a lavorare duramente fino alla fine ma a questo siamo tutti preparati.

Dei dodici punti che avete raccolto fino a questo momento, otto li avete ottenuti in casa. Domenica sarà dura o pensate di poter fare un risultato utile anche con la seconda della classe?
Non c'è dubbio che il Matera sia la squadra più forte del campionato sulla carta ma allo stesso tempo, come ho già detto, la Serie D è un campionato imprevedibile e sappiamo di poter fare punti in qualsiasi partita. Il discorso naturalmente vale sopratutto per le gare in casa: è proprio in queste partite che dobbiamo costruire la salvezza senza pensare ai nomi dei giocatori dell'altra squadra.

L'anno scorso giocando da attaccante sei andato in doppia cifra con i goals segnati. Quest'anno in Serie D pensi di poterti ripetere?
Dipende dal ruolo in cui gioco. Con il 4-3-3 gioco da esterno mentre con il 4-4-2 gioco come seconda punta. Da quando è arrivato il nuovo mister, Catalano, stiamo giocando prevalentemente con il secondo dei due moduli e quindi ho più possibilità di proiettarmi in attacco. Fino a questo momento ho realizzato una sola rete ed è chiaro che voglio aumentare il mio bottino, un attaccante deve segnare! Ultimamente un po' tutta la squadra ha incontrato qualche difficoltà ad andare in rete con continuità ma speriamo di cambiare rotta molto presto.

Hai giocato nel Matera nel 2004-05, una stagione entrata nella storia perché la squadra in difficoltà societarie fu presa in mano dai tifosi. Che tipo di esperienza è stata?
A Matera sono arrivato nel gennaio del 2005 e giocare con la maglia biancoazzurra è stato fantastico perché i tifosi sono veramente attaccatissimi alla squadra. Il ricordo più bello che mi viene in mente è la folla sugli spalti per la partita dei play-out (contro la Boys Caivanese ndr) ed era incredibile avere un simile seguito per una squadra in lotta per la salvezza. Ovviamente non posso dimenticare anche la gestione societaria da parte dei tifosi, c'era gente che faceva veramente grossissimi sacrifici: ci pagavano vitto e alloggio grazie a collette e versamenti in prima persona. Alcuni guadagnavano quattro soldi al lavoro e metà dello stipendio lo utilizzavano per contribuire alla sopravvivenza della squadra. Sono cose impossibili da dimenticare.