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angeleIntervista a cura di Nicola Salerno

Questa settimana abbiamo il piacere di sentire Renato Angelè, roccioso difensore salentino classe 1966 in forza al Matera per quattro anni dal 1985 al 1989. Renato, rimasto nel cuore di tanti sportivi materani per il suo temperamento ed il suo attaccamento alla maglia, è a sua volta legatissimo alla nostra città ed all’ambiente sportivo materano; la sua emozione nel tornare a parlare ai tifosi biancazzurri ricordando gli anni trascorsi nella città dei Sassi è evidente, e la cosa ovviamente ci fa grande piacere.

 

Renato, raccontaci il tuo ricordo dell’esperienza materana.

Gli anni trascorsi a Matera sono i quattro anni più belli della mia vita, lo dico sinceramente con tutto il cuore. Matera per me è stata un’esperienza meravigliosa, dove ho lasciato tanti ricordi e tanti amici sia nell’ambiente sportivo che tra i miei vecchi compagni di squadra. Ancora oggi, a distanza di anni, continuo a sentire i miei amici: dai materani Gino De Canio, Donato Tataranni, Giuseppe Innella, Giovanni Paolicelli, e poi ancora Ciccio D’Oriano, Mattarollo, Mario Abate, e molti altri, eravamo proprio un bel gruppo. Ricordo il senatore Salerno, suo figlio Nicola che muoveva i primi passi come diesse, e mi emoziono solo nel ripensare a quei meravigliosi anni, così come mi emoziono nel ripensare a grandi persone che non ci sono più come Franco Mancini e Renato Carpentieri.

angele e tataranni
Angelè insieme al compagno di squadra Tataranni

A Matera hai vissuto un periodo di transizione a cavallo di due epoche: gli ultimi due anni della presidenza Salerno, il primo anno del dopo-Salerno ed infine la fusione con il Pro Matera.

Quegli anni sono stati pieni di gioie e dolori. La prima stagione, il 1985-86, fu una gioia immensa. Avevamo una gran bella squadra e terminammo il campionato al 5° posto in serie C2. Il primo dolore arrivò l’anno successivo, quando retrocedemmo in Interregionale all’ultima giornata con una squadra fatta in gran parte da giovanissimi locali: mi infortunai alla penultima giornata nella trasferta di Jesi e giocai solo il primo quarto d'ora dell’ultima di campionato in casa con la Vis Pesaro prima di rompermi definitivamente il crociato (da notare che dopo l'uscita dal campo di Angelè il biondo Marco Nappi, attaccante della Vis, mise a segno due reti portando gli ospiti in vantaggio per 2-0, ndr). Quella gara, persa per 3-2, ci costò la retrocessione, e subito dopo il presidente Salerno mollò. L’anno successivo per me fu un calvario per riprendermi dall’infortunio, ma riuscii a scendere in campo nelle ultime gare della stagione, con Dibenedetto allenatore. Infine nel 1988-89 ci fu la fusione con il Pro Matera: una bella squadra e un’annata molto positiva finita male, con il fatale pareggio di Noicattaro all’ultima giornata che consentì all’Altamura di sorpassarci sul filo di lana.

Cosa fa oggi Angelè nel mondo del calcio e come considera il calcio moderno?

Fino all’anno scorso allenavo in Seconda Categoria una squadra di Manduria, il Don Bosco, quest’anno invece sono fermo. Ai miei tempi c’era più attaccamento alla maglia; io stesso, che a Matera ho lasciato una parte del mio cuore, ho sempre dato il massimo per la maglia che indossavo anche negli altri posti dove ho giocato. Oggi, pur senza voler generalizzare, appare un maggior distacco e minor passione tra i calciatori ed i colori che indossano.

Per concludere, sei stato a Matera ultimamente in occasione della presentazione del libro di Stefano Mele «Con il Matera nel cuore». Dalle tue parole è evidente che Matera ti è rimasta davvero nel cuore: segui ancora oggi le vicende del calcio materano e vuoi mandare un messaggio ai nostri lettori?

Tutta Matera merita la serie B, i tifosi, la gente di Matera, la città che è stupenda. Seguo il Matera e tifo per il Matera, che ha una gran bella squadra, sono felice che stia disputando un bel campionato, ed è una cosa bellissima vedere il XXI Settembre così pieno di entusiasmo. Faccio anche i complimenti a voi di MateraCalcioStory per il vostro sito, una bellissima iniziativa che unisce passato e presente di questo club che porterò sempre nel cuore. In bocca al lupo e forza Matera!