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Intervista a cura di Nicola Salerno

petruzzelli vitoIn vista del prossimo incontro calcistico che vedrà di fronte le compagini di Barletta e Matera, abbiamo intervistato un ex di entrambe le formazioni, Vito Petruzzelli. Classico stopper di altri tempi, classe 1952 nativo di Andria, fu il pilastro della difesa biancazzurra per due anni, dal 1976 al 1978, mettendo a segno anche quattro reti, tutte di testa grazie a uno dei suoi punti forti, lo stacco imperioso.

Vito partiamo dai tuoi esordi. Hai iniziato a giocare a calcio ad Andria per poi passare al Lanciano, che nel 1975-76 contese sino all'ultimo proprio al Matera la promozione in serie C.

Ho iniziato a giocare nella mia città, Andria, dall'oratorio della Don Bosco fino alla prima squadra in serie D. Dopo tre anni ad Andria passai al Pescara che mi girò al Lanciano. Mi trovai molto bene e in quel campionato 1975-76 nello scontro diretto contro il Matera (che il Lanciano vinse 2-1, riaprendo il campionato alla penultima giornata) marcai Vito Chimenti, che era il capocannoniere del girone. Da quel giorno il senatore Salerno disse subito che mi avrebbe preso con lui a Matera, e così fu, l'estate seguente avvenne il passaggio al Matera. 

  1976-77 petruzzelli gol 11976-77 petruzzelli gol 2
  Due stacchi di testa di Petruzzelli in grande elevazione

Quindi fu proprio quel duello che ti portò alla corte del Matera. Cosa ricordi di quei due anni trascorsi insieme alla squadra che fece approdare per la prima volta il Matera in serie C1 e fu l'ossatura portante della formazione che ci portò in serie B?

Matera è stata un'esperienza bellissima che porto sempre nel cuore. La squadra era piena di calciatori di talento, li ricordo tutti con affetto, che fecero benissimo anche negli anni seguenti. Nei due anni a Matera vinsi il "premio Stadio" come miglior stopper dei tre gironi della serie C; in campo non mi tiravo indietro quando marcavo i miei avversari e riuscivo anche a segnare qualche gol. Ricordo la rete del pareggio contro il Bari in una combattutissima partita terminata 2-2, ma anche i gol contro Salernitana, Marsala e Barletta. 

1976-77 calciatori matera e tataranni  
L'indimenticato massaggiatore Tataranni al centro tra Sassanelli, Righi, Generoso e Petruzzelli  

Eravamo proprio una bella squadra e una famiglia anche fuori dal campo, c'era rispetto ed educazione e il senatore Salerno, con la sua figura autorevole e bonaria, ci metteva tutti in riga. La sua presenza rassicurante, quando il venerdì tornava da Roma e trascorreva i fine settimana vicino alla squadra, era fondamentale e malgrado non fosse generosissimo nei pagamenti, dovendo sempre tener d'occhio i conti, sapeva comunque darci sempre la giusta carica. Io ero il suo pupillo ed essendo giovane ero la vetrina da mostrare alle società di categoria superiore, infatti durante i miei due anni a Matera fui richiesto dal Palermo, Taranto, Brescia e Bari. Insomma Matera è stata il mio trampolino di lancio per gli anni successivi pieni di soddisfazioni. 

E così dopo Matera avvenne il trasferimento al Bari. Un anno in serie B con i galletti, e poi il passaggio al Foggia, con cui vincesti il campionato di serie C1 e disputasti tre campionati di serie B. Furono quelli i migliori anni della tua carriera?

Con i consigli e l'aiuto del senatore Salerno e grazie anche ai suoi ottimi rapporti con l'allora presidente De Palo scelsi Bari, sia per la vicinanza che per l'importanza di città e società; per me da andriese non poteva esserci scelta migliore. Con il Bari in serie B ho giocato 37 partite su 38, segnando anche un gol nel derby contro il Taranto, e disputai un gran bel campionato. Era il primo anno di presidenza di Antonio Matarrese, e per me è stata una grande esperienza poter giocare con la maglia del Bari e con una società così gloriosa.

Dopo un anno passai al Foggia, dove ho giocato per cinque stagioni. Foggia è stata indubbiamente la storia migliore della mia carriera calcistica, con la vittoria del campionato di C1, tre anni in serie B, sette gol all'attivo, e richieste anche dalla serie A (Cagliari, Verona). 

petruzzelli vitulli  
Petruzzelli e il magazziniere Vitulli davanti ai vecchi spogliatoi  

Infine altri tre anni al Barletta, con cui ti sei tolto un'altra soddisfazione con un'ulteriore promozione in B.

1984 maradona petruzzelliDopo una parentesi al Livorno (dove ho anche marcato Maradona in un'amichevole estiva, che perdemmo 3-0) mi sono trasferito al Barletta. Anche qui c'era un'ottima società e un validissimo presidente come Cosola, ed essendo io uno degli esperti della squadra l'allenatore mi teneva molto in considerazione. Al terzo anno a Barletta vincemmo il campionato di C1, con Fogli prima e Marchioro poi come allenatore, e ricordo una grande festa per la promozione in serie B.

Al termine di quell'anno mi ritirai, ormai avevo 35 anni e avevo dato il mio contributo, e sono uscito dal mondo del calcio. Il mio carattere schivo mi ha portato lontano dalle luci della ribalta, non amo pensare troppo al passato in maniera nostalgica, ma per voi ho fatto un'eccezione anche per quello che ha rappresentato Matera nella fase di lancio della mia carriera.

Per concludere, un tuo pronostico sul prossimo derby appulo-lucano tra Barletta e Matera e sul futuro cammino dei biancazzurri in serie D.

  sassanelli carella petruzzelli
  Tre assi del Matera anni '70: Sassanelli, Carella e Petruzzelli

Oggi seguo il calcio in televisione, non vado più allo stadio. Barletta è una buona squadra, è una piazza calorosa che può puntare in alto e vedo che la squadra gioca bene e ultimamente si è anche rinforzata. 

Matera dopo una partenza difficile si è ripresa e ha cominciato a fare anch'essa dei risultati molto positivi. Sarà certamente una bella partita, mi auguro che Matera torni a competere ai livelli che merita perchè è una città e una piazza calcistica che merita di tornare tra i professionisti.

Mando un affettuoso saluto a tutti gli sportivi materani e un grande in bocca al lupo per il prosieguo della stagione calcistica.