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A cura di Fabio Venezia e Francesco Salerno

logo veneziaGLI AVVERSARI - L'avvocato statunitense Joe Tacopina, già presidente del Bologna e vice presidente della Roma, è dall'Ottobre del 2015 il proprietario del Venezia. Idee ben chiare, un progetto forte ed ambizioso e dopo pochi mesi (Aprile 2016) i neroverdi vincono con una giornata di anticipo il girone C di Serie D. In estate Tacopina rilancia, sostituisce Giancarlo Favarin (tecnico del Matera, senza grande fortuna, tra Agosto e Dicembre 2012) con Filippo Inzaghi e dichiara pubblicamente di puntare al ritorno in Serie A. Nonostante un girone B difficilissimo con squadre del calibro di Parma, Padova, Reggiana, Modena e Pordenone, i lagunari alla lunga prendono il largo e oggi comandano la classifica con sei punti di vantaggio sulla seconda. Cammino impressionante in campionato (il pari interno di domenica scorsa contro il Santarcangelo ha interrotto una striscia di sette vittorie consecutive), cammino imperioso anche in Coppa Italia con le eliminazioni, nell'ordine, di Mantova, Santarcangelo, Sudtirol, Reggiana, Como e Padova.

Dal punto di vista tattico mister Inzaghi è un fedele seguace del 4-3-3 a trazione anteriore. Tra i pali il titolare è il 29enne ex Pavia Davide Facchin ma Inzaghi potrebbe anche puntare sul giovane Guglielmo Vicario, scuola Udinese.

Difesa a quattro con Marco Modolo ed il 36enne Maurizio Domizi, ex tra le altre di Sampdoria, Napoli e Udinese, in mezzo, uno tra Giuseppe Zampano e Alessandro Malomo a destra ed Agostino Garofalo, prelevato dal Novara, a sinistra. Qualche chance per il centrale 25enne Cernuto e per l'esterno sinistro Paolo Pellicanò.

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  L'attuale allenatore dei veneti, Pippo Inzaghi, in campo al XXI Settembre nel 1995 con la maglia dell'Under 21

In mezzo al campo mancherà il forte Simone Bentivoglio, uscito anzitempo domenica scorsa. Spazio quindi a Marcello Falzerano, ex Bassano, Evans Soligo, esperto 38enne, ed al mediano sloveno Leo Stulac. Panchinari in campionato Vittorio Fabris ed il 22enne Alberto Acquadro.

In attacco Pippo Inzaghi ha a disposizione un pacchetto offensivo di categoria superiore, anche se dovrà fare a meno del talentuoso Davide Marsura: Nicola Ferrari, punta 35enne ex Lanciano autore di otto reti in stagione, Stefano Moreo e Alex Gejko, entrambi a quota nove gol, l'esterno destro Gianni Fabiano, Loris Tortori e l'ex Paganese Giuseppe Caccavallo.

Giorgio Perinetti, DS degli arancioneroverdi ha dichiarato che verrà dato spazio alle seconde linee, sia per dare continuità a chi ha conquistato la semifinale di Coppa sia per preservare i titolari in vista della delicata trasferta di domenica prossima a Bolzano contro il Sudtirol ma Inzaghi ha di fatto a disposizione due squadre quindi se la giocherà al meglio anche nell'inedita trasferta di Matera.

SUGLI SPALTI - La nascita del tifo organizzato a Venezia si colloca negli anni Settanta con gruppi quali Gioventù Neroverde, Brigate Neroverdi e Panthers, quest’ultimo gruppo omonimo degli altrettanto storici Panthers 1976 al seguito della società di basket Reyer Venezia.

Il 1987 è un anno cruciale per la storia del calcio e del tifo organizzato a Venezia. La fusione della società lagunare con il Mestre stravolge la situazione in campo ma anche sugli spalti e non solo per l’adozione dei nuovi colori sociali comprendenti anche l’arancione accanto al vecchio nero-verde. Il nuovo sodalizio con a capo Maurizio Zamparini infatti è accolto male da alcuni tifosi (una minoranza in realtà) di ambo le parti che non vedono di buon occhio l’unione tra due club rivali e abbandonano gli arancioneroverdi in favore di due squadre che partono dai campionati minori, una delle quali, il Mestre, arriverà a disputare la C2 e in tempi recenti la serie D.

Le diatribe interne seguite alla fusione hanno lacerato per anni la tifoseria lagunare con tanto di boicottaggi e tensioni tra gruppi contrari all’unione come la Vecchia Guardia e i sostenitori del VeneziaMestre chiamati Unionisti e che hanno fieramente ostentato le loro origini veneziane-mestrine fino allo scioglimento del gruppo, anche dopo che Zamparini aveva cambiato la denominazione alla squadra tornando al nome originale di Venezia. Le divisioni in seno alla tifoseria del Venezia però sono state anche di carattere politico con alcuni gruppi appartenenti alla destra xenofoba come i Vecchi Ultrà e altri di estrema sinistra come i Rude Fans e, in tempi più recenti, i Gate-22. Le divisioni di carattere politico sono sfociate in incidenti, agguati e aggressioni tra gruppi di veneziani che si sono contesi la supremazia del tifo e dell’ideologia nella propria curva.

stadio penzo veneziaPer quanto riguarda i gemellaggi possiamo citare gli andriesi e in passato pistoiesi e modenesi. Amicizie anche con i cosentini, i corregionali del San Donà e gli austriaci del Rapid Vienna. A parte la vecchia rivalità con il Mestre, sentita ancora solo da chi non ha seguito più la vecchia società dal 1987, i peggiori rapporti sono con le tifoserie di Hellas Verona e Treviso.

LO STADIO - Il Venezia disputa le sue gare interne allo stadio «Pierluigi Penzo» situato nel quartiere-isola di Sant’Elena. La sua costruzione risale al 1913, cosa che lo rende il secondo stadio calcistico più antico d’Italia dopo il «Luigi Ferraris» di Genova. L’impianto ha comunque subito numerosi interventi di ampliamento e ristrutturazione, resi necessari dalla maggiore affluenza di pubblico specie dopo la promozione in serie A del club lagunare.

Il Penzo si presenta con pianta rettangolare: vi sono un’ampia tribuna coperta e un settore distinti più piccolo e scoperto sui lati maggiori e due imponenti curve dietro le porte che costituiscono rispettivamente il settore del tifo organizzato arancioneroverde (la curva sud) e il settore ospiti (la curva nord). La capienza attuale dello stadio è di poco meno di settemilacinquecento spettatori anche se potenzialmente potrebbe ospitarne molti di più (in serie A si contavano sedicimila spettatori), il suo nome è quello di un aviatore morto nel 1928 durante un’operazione di salvataggio in Francia.

Curiosità, il Venezia ha trascorso alcuni periodi della sua storia fuori dalla sua casa abituale: a parte le gare dei play-off di Lega Pro Seconda Divisione 2012-13, disputate allo stadio «Piergiovanni Mecchia» di Portogruaro, dopo la fusione del 1987 disputò quattro stagioni allo stadio «Francesco Baracca» di Mestre prima del definitivo ritorno al Penzo.