Venezia - Matera 3-1
Venezia: Vicario; Garofalo, Malomo, Modolo; Zampano (86' Fabris), Soligo, Bentivoglio, Falzerano; Fabiano, Ferrari (71' Geijo), Moreo (68' Cernuto). A disposizione: Facchin, Galli, Tortori, Sambo, Pellicanò, Stulac, Marsura, Caccavallo, Acquadro. Allenatore: Inzaghi
Matera: Tozzo; Mattera, De Franco, Armeno (66' Sartore); Di Lorenzo, Armellino, De Rose (67' Salandria), Casoli; Strambelli, Carretta (83' Dammacco), Negro. A disposizione: D’Egidio, Biscarini, Gigli, Iannini, Meola, Didiba, Infantino, Lanini. Allenatore: Auteri
Arbitro: Fourneau di Roma 1. Assistenti: Mangino e Santoro di Roma 1
Marcatori: 27' Moreo (V), 33' Fabiano (V), 58' Strambelli (M), 60' Ferrari (V)
Note: spettatori 2500 circa di cui 150 tifosi del Matera. Ammoniti: Garofalo, Moreo, Malomo (V), Armellino, Salandria (M). Espulso Mattera (M) al 47' per doppia ammonizione. Angoli 10-2 per il Matera.
Fotografie di Sandro Veglia, cronaca di Nicola Radogna
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Il Matera esce sconfitto dallo stadio Penzo di Venezia e saluta la Coppa Italia di Lega Pro. In virtù del risultato di 3-1 in favore degli arancioneroverdi nella finale di ritorno, e dell’1-0 per i biancoazzurri nella gara di andata, è il Venezia che si aggiudica il trofeo per via di una migliore differenza reti. Matera sotto di due goal dopo i primi quarantacinque minuti. Nella ripresa dopo l’espulsione di Mattera (discutibile) tutto sembrava già deciso, poi una magia di Strambelli dalla distanza ha fatto pendere la bilancia nuovamente dalla parte degli ospiti. Neanche il tempo di esultare e una nuova rete veneziana taglia le gambe ai biancoazzurri e assegna, di fatto, il trofeo agli uomini di Inzaghi, che bissano così la vittoria del girone B. Per concludere, da segnalare un episodio molto dubbio in area di rigore dei veneti che completa la pessima direzione arbitrale.
Mister Auteri non si accontenta della rete di Negro che ha deciso la finale di andata. Per il match di ritorno il tecnico di Floridia si affida al modulo 3-4-1-2. Davanti a Tozzo tra i pali, in difesa trovano spazio Mattera, De Franco e Di Lorenzo (Ingrosso assente in quanto espulso nel precedente match). Centrocampo a quattro con capitan De Rose ed Armellino centrali, Armeno a sinistra e Casoli a destra. In avanti Strambelli dietro le punte Negro e Carretta. Risponde il Venezia di Pippo Inzaghi, vincitore del girone B, che scende in campo con la miglior formazione schierabile; unico indisponibile Domizzi. Parte subito bene il Matera che, dopo una prima fase di studio, al 15′ si affaccia pericolosamente dalle parti di Vicario: Carretta lanciato a rete non inquadra lo specchio della porta. L’undici di Auteri pratica un ottimo calcio e sembra essere partito con il piede giusto. Gli arancioneroverdi non riescono a tessere trame di gioco e devono guardarsi dalle azioni ospiti. Quando meno te l’aspetti è il Venezia che si porta in vantaggio: Garofalo soffia palla a Casoli (forse con un’azione fallosa) e percorre cinquanta metri palla al piede, cede la sfera a Ferrari che cambia fascia per Moreo che di destro, al volo, batte Tozzo. Lo svantaggio stordisce i lucani che subiscono l’uno-due micidiale al 32′: batti e ribatti a centrocampo, in sospetto fuorigioco parte Fabiano che, a tu per tu con Tozzo, lo trafigge con una rasoiata. La reazione del Matera è tutta nel colpo di testa di Armellino, sfera che termina fuori di un nulla. Nient’altro da segnalare prima del duplice fischio dell’arbitro.
La ripresa si apre subito con una brutta tegola per gli ospiti. Al 2′ l’arbitro valuta da giallo una trattenuta reciproca tra Mattera ed un attaccante veneto; per l’arbitro non ci sono dubbi ed estrae il secondo giallo (alquanto discutibile) per il difensore agli ordini di Auteri. Matera in dieci e con l’obbligo di accorciare le distanze. Una manciata di minuti più tardi ci prova Strambelli su punizione, sulla ribattuta della barriera nuovamente il fantasista di Bari Vecchia ci riprova ma trova De Rose sulla traiettoria. Venezia che prova ad approfittare dell’atteggiamento spregiudicato degli ospiti e sfiora il terzo goal con un colpo di testa di Modolo. Serve un colpo da fuoriclasse per riaprire il discorso qualificazione e ciò si verifica al minuto 13′: Strambelli riceve palla ai venti metri e scaglia all’incrocio un sinistro imprendibile per Vicario. Esplode il settore ospiti occupato da circa centosessanta materani al seguito. Matera che, in inferiorità numerica, ritorna a vedere da vicino la coppa. Neanche il tempo di esultare e i padroni di casa si riportano a due reti dagli avversari nel giro di sessanta secondi: un cross da destra innesca un flipper in area di rigore materana, l’ultimo tocco di Ferrari sorprende Tozzo e gonfia la rete. Dopo due giri di lancette Armellino fallisce una buona occasione da distanza ravvicinata, la sua girata in area piccola termina out. Spingono gli uomini di Auteri, Negro ci prova con una semi-rovesciata che viene ribattuta da un avversario. Il tecnico di Floridia opta per forze fresche: fuori De Rose e Armeno, dentro Salandria e Sartore. Occasionissima per gli arancioneroverdi al 31′ con Geijco, il colpo di testa del neo-entrato trova la risposta quasi sulla linea di Tozzo. Sartore si procura al 35′ un episodio molto dubbio in area di rigore veneta: l’esterno brasiliano è chiuso nella morsa tra due difensori in piena area, per il direttore di gara tutto regolare. Auteri tenta il tutto per tutto inserendo Dammacco per Carretta. Il forcing finale dei biancoazzurri produce solamente un colpo di testa di Negro da una buona posizione. Al triplice fischio finale può esplodere la festa dei padroni di casa che bissano la vittoria del campionato, portando a casa anche la Coppa Italia di categoria. Forse il Matera ai punti avrebbe meritato di vincere la doppia sfida con i lagunari, ma onore al merito per i vincitori. Resta il forte rammarico di aver fallito un’occasione storica, sprecando troppo, soprattutto nella gara di andata, e commettendo qualche errore decisivo nella sfida di ritorno. Valutazioni che vengono fatte al netto di una direzione arbitrale nettamente insufficiente. Tutto sommato una prova generosa dei lucani che può rappresentare un buon punto di partenza in chiave playoff.