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galatiGiuseppe Galati, per gli amici ed i tifosi Pinuccio, centrocampista classe ’45 originario di Altamura, ha collezionato un eccezionale numero di presenze con la maglia del Matera, ben duecentocinquantuno, che lo rendono il quarto calciatore per presenze nella storia del club. Una militanza così lunga non può che essere premiata con l’ingresso nell’ “olimpo” della hall of fame in virtù di un legame iniziato nel 1966 e durato per quasi un decennio, fino al 1975, interrotto esclusivamente da una parentesi al Chieti.

  1972-73 galati chimenti
  Galati insieme a Chimenti nel 1972-73

Proprio in merito alla parentesi teatina di Galati ricordiamo volentieri alcuni interessanti dati che ci ha inviato lo staff di tifochieti.com, uno dei portali con cui collaboriamo: il centrocampista, dopo un anno al Matera in Serie D, approdò in neroverde nel 1967-68 trovando come allenatore il mitico Leonardo Costagliola (ex portiere di Bari e Fiorentina soprannominato "il gatto magico"), successivamente Oscar Montez, e poi ancora Riccardo Di Santo. Il cognome Di Santo dice qualcosa agli appassionati di storia biancazzurra, Riccardo infatti era il fratello maggiore di Enrico, già trainer della Materacalcio a fine anni '40 e successivamente tornato nella Città dei Sassi nella stagione 1966-67, in cui allenò proprio Galati al suo primo anno in biancazzurro. Nel campionato 1967-68 a Chieti, dopo aver debuttato nella trasferta di Taranto, Galati collezionò 23 presenze, segnando 5 reti e contribuendo in modo decisivo alla salvezza della formazione abruzzese in Serie C, malgrado un fastidioso infortunio alla schiena che lo tenne lontano dal campo per metà del girone di ritorno.

  1974-75 galati
  Campionato 1974-75: scambio di saluti tra Galati, capitano del Matera, e Beppe Materazzi del Lecce

Dopo aver tirato i primi calci al pallone nella natìa Altamura, nel 1964 era stato pescato dal Melfi di Arturo Valerio che lo visionò in una gara tra dilettanti a Bisceglie, e vestì la maglia gialloverde per due anni prima di approdare alla corte del Matera del sen. Salerno; pur non avendo fatto parte della rosa vincitrice della Serie D 1967-68, è stato un vero e proprio pilastro della formazione biancazzurra in Serie C negli anni seguenti. A lui i vari tecnici che si susseguirono in quegli anni, Salar, Chiricallo, Mancinelli e Veneranda, affidarono le cosiddette chiavi del centrocampo e in seguito anche la fascia da capitano. Tecnicamente molto dotato, era un centrocampista versatile dalla ottima visione di gioco e spesso autore di conclusioni formidabili: le ventuno reti in gare di campionato in maglia biancazzurra, di cui otto solo nella stagione 1968-69, sono più di un semplice “vizio” del gol e testimoniano le sue notevoli doti balistiche e realizzative. Proprio nel 1968-69, primo campionato di Serie C nella storia del Matera, Galati fu il capocannoniere dei biancazzurri, scavalcando all'ultima giornata un goleador del calibro di Busilacchi grazie alla doppietta messa a segno contro il Marsala.

Al termine della stagione 1974-75, dopo sette campionati di Serie C ed uno di Serie D, lasciò Matera per accasarsi al Ginosa dove c’era il prof. Arena, altra vecchia conoscenza degli sportivi materani in quanto era stato allenatore dei biancazzurri nel 1964-65, anno del ritorno in Serie D; nel vicino comune tarantino disputò alcuni campionati di Promozione pugliese prima di appendere le scarpe al chiodo. Tuttavia, il legame con la Città dei Sassi lo spinse a stabilirsi definitivamente a Matera, dove si era sposato e dove incominciò a gestire una storica attività commerciale del centro che tuttora conduce insieme alla sua famiglia.

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