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Intervista a cura di Nicola Salerno

andrea de gregorioAndrea De Gregorio, centrocampista barese classe 1969, al Matera nel campionato 1992-93 proveniente dal Casarano, quindici anni di carriera sui campi di serie C1 e C2 in Puglia e non solo.

Partiamo come di consueto da un racconto dell'esperienza materana, come è stata l'annata 1992-93 che hai trascorso a Matera?

Personalmente sono convinto che uno sportivo vero, che si comporta con senso di sportività e professionalità, ha sempre buoni ricordi dei posti in cui ha giocato; chi gioca a calcio, poi, secondo me è una persona fortunata per il mestiere che fa. A Matera è stata una bella esperienza, e nonostante arrivai in un gruppo già formato e solido, ho un bellissimo ricordo. Malgrado i problemi societari, quel gruppo di giocatori dimostrò grande attaccamento alla maglia, oltre ad essere ottimi giocatori anche da un punto di vista tecnico. Con gente come Tanzi, Danza, Iannella, Surace, Bruno, Pastore, Gigliotti, De Solda, Ferrante, Ianuale e dulcis in fundo con la classe di Piero Caputo eravamo una signora squadra che fece dell'umiltà la sua forza. Matera poi è sempre stata una bella piazza per fare calcio, una città simpatica e attaccata alla sua squadra, sebbene in quegli anni c'era la squadra di pallavolo femminile che andava fortissimo a livello nazionale. Fu un peccato per come finì il campionato, arrivammo terzi per un soffio (la squadra fu comunque ripescata in C1 durante l'estate successiva), ma avevamo fatto comunque una grande rimonta, e di fronte avevamo fior di squadroni come la Juve Stabia che vinse il campionato; se ci fosse stata maggior tranquillità societaria, certamente ci sarebbe stato un seguito più duraturo a livello tecnico.

In carriera, partendo dalle giovanili del Bari, hai indossato le maglie di Andria, Altamura, Casarano, Taranto, Trapani, Savoia, Fasano e Foggia. Sportivamente parlando, quali sono i tuoi ricordi più belli?

Ho fatto tutta la trafila nelle giovanili del Bari ed ho fatto anche qualche panchina in A con Bolchi e qualche ritiro con Catuzzi. Poi ho iniziato a giocare in serie C, ed ho avuto la fortuna di giocare sempre in piazze calcisticamente importanti e di fare molto spesso campionati di alta classifica, anche perchè ho sempre puntato a privilegiare società che avevano un progetto serio e che credevano in me. Nella mia carriera ho anteposto i valori quali il rispetto per compagni e avversari, la passione, l'attaccamento alla maglia al discorso puramente economico. Mi sento perciò di dare un consiglio ai giovani che si avvicinano al mondo del calcio, ed è quello di fare questo mestiere con passione, di onorare la maglia che indossano, e dato che questo è un mestiere che copre un periodo limitato di tempo, solo in questo modo quando smetti ritrovi ciò che hai seminato. Se hai un comportamento sano e professionale la gente si ricorderà di te, e così io credo di aver lasciato un buon ricordo dove ho giocato così come ogni posto dove ho giocato ha lasciato in me un bel ricordo, da Casarano a Taranto ad Altamura fino a Trapani e tutte le altre, nessuna esclusa. Allo stesso tempo, mi piacerebbe vedere le nostre società dare più spazio ai giovani e saper programmare i loro obiettivi contemplando sia i risultati che la valorizzazione dei vivai. Faccio il tifo perchè realtà a noi vicine come Matera, Foggia, ma anche Bari o Taranto riescano a raggiungere i loro obiettivi sportivi ed allo stesso tempo sappiano dare spazio ai giovani locali.

Sei stato ultimamente a Matera, come hai trovato la città rispetto a venti anni fa?

Matera era bella già allora, oggi lo è ancora di più. Ci sono stato a Capodanno, che è stato anche un periodo particolarmente intenso da un punto di vista turistico. La città è davvero fantastica, sono contento di aver visto grande movimento e un turismo di qualità. Oltre ad essere affezionato a Matera per l'anno che ho trascorso, sono anche particolarmente legato ad un vostro concittadino con cui ho lavorato a Taranto, Franco Selvaggi. E' una persona splendida, che era stato tecnicamente fortissimo da calcistore, e che si è dimostrato un vero campione anche nei rapporti umani.

Infine puoi farci un pronostico sull'attesissima sfida di lunedì prossimo tra due squadre in cui hai militato, Foggia e Matera? 

A Foggia ho concluso la mia carriera dieci anni dopo Matera, a 33 anni, e furono lanciati giovani molto promettenti come Pazienza e Agnelli. Sono convinto che sarà sicuramente una bella gara, da tripla perchè il pronostico è molto difficile. Il Matera ha Padalino che oltre ad essere stato un bravissimo calciatore si sta dimostrando un ottimo allenatore che sta facendo molto bene. Anche Foggia ha un allenatore giovane e molto bravo, De Zerbi, con cui ho anche giocato insieme, insomma sono due città con un blasone calcistico importante guidate entrambe da ottimi allenatori. Foggia è una piazza grossa e ambiziosa, e Matera è comunque una città che per la vitalità che sta dimostrando può permettersi di tornare in serie B. Insomma per lunedì prossimo vale più che mai l'augurio che VINCA IL MIGLIORE!